Il testamento speciale: cos’è e chi lo può fare?

Tutto quello che c’è da sapere sul testamento speciale: quando e come redigerlo e in quale circostanze.
9 anni fa
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Il testamento è un atto con il quale una persona dispone dei propri beni, per il tempo successivo alla sua morte. Il testamento speciale è una forma particolare di testamento, viene redatto in circostanze eccezionali o di emergenza, in cui non sarebbe possibile redigere un testamento nelle forme ordinarie. Decorsi tre mesi dalla cessazione della causa straordinaria, il testamento perde efficacia: si dice pertanto che il testamento speciale è un testamento provvisorio. E’ possibile fare un testamento speciale solo qualora ricorrano le seguenti condizioni:

  • in caso di malattie contagiose, calamità pubbliche o infortuni;
  • testamento a bordo di nave;
  • testamento a bordo di aeromobile;
  • testamento dei militari.

Testamento speciale in caso di malattie contagiose, calamità pubbliche o infortuni

Il testamento speciale può essere fatto se il testatore si trova in un luogo ove è diffusa una malattia contagiosa, oppure vi è una calamità naturale o un infortunio, e pertanto non è possibile utilizzare le forme ordinarie (art. 609, 1° comma, cod. civ.) Come fare testamento: la guida completa Il testamento speciale è valido se le ultime volontà sono espresse davanti a uno dei seguenti soggetti:

  • un notaio;
  • il Giudice di pace del luogo;
  • il Sindaco del luogo (o che ne fa le veci);
  • un ministro di culto (ad esempio, un sacerdote cattolico, un pastore valdese, ecc., anche se il testatore non è credente o professa una diversa religione).

Devono essere presenti due testimoni, i quali devono aver compiuto entrambi 16 anni.

Il testamento è scritto da chi lo riceve ed è sottoscritto anche dal testatore e dai testimoni. Dopo tre mesi, il testamento speciale perde efficacia. Se nel corso dei tre mesi il soggetto che ha fatto testamento muore, il soggetto che ha ricevuto il testamento speciale (ossia il notaio, o il Giudice di pace, o il Sindaco o il ministro di culto) deve recarsi all’archivio notarile e depositarlo.

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