Iliad, arriva l’accusa di Tim “viola le leggi antiterrorismo” e l’operatore low cost risponde

Botta e risposta tra Tim e Iliad per l'accusa di violare le "leggi antiterrorismo" a causa dei distributori automatici di sim card.
7 anni fa
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La convenienza di acquistare l'iPhone a rate con Iliad.

Tim ha accusato la compagnia low cost Iliad, il cui debutto in Italia è avvenuto alla fine di maggio 2018, di violare le leggi antiterrorismo. Le sim card, infatti, possono essere attivate da una persona anche diversa dall’intestatario. Proprio per questo sono già scattate le prime verifiche.

Sim card Iliad violano la legge?

Il quotidiano Il Sole 24 nelle scorse ore ha comunicato che una persona avrebbe acquistato una sim Iliad mediante distributore automatico. Fin qui nulla di strano. Il fatto è che la persona in questione era un uomo che non solo avrebbe acquistato la sim con la carta di identità di una donna ma avrebbe anche pagato con una carta di credito intestata ad una terza persona.

Tale procedura va contro la legge Pisanu in materia di sicurezza. Proprio per questo la Tim ha chiesto alla Polizia Postale, alla Direzione generale per i servizi di comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico, alla Direzione Antiterrorismo ed Antimafia e al Dipartimento di Sicurezza del Ministero dell’Interno di effettuare le dovute verifiche.

Inoltre la Tim ha bacchettato Iliad dicendo che ogni impresa deve rendere disponibili tutti gli elenchi dei propri abbonati al centro di elaborazione del Ministero dell’Interno. Inoltre bisogna rendere noti tutti i dati degli acquirenti del traffico prepagato mobile che per legge devono essere identificati prima di poter fruire dei servizi telefonici.

Ecco cosa Tim contesta ad Iliad

La Tim sostiene che per quanto concerne le simbox Iliad ovvero i distributori automatici delle sim card è vero che per acquistarle è necessario inserire i dati anagrafici, inviare un documento telematico e registrare un videomessaggio ma il problema è che i controlli di Iliad non consentono di effettuare un contestuale riconoscimento de visu. Inoltre per acquistare la sim è possibile usare anche una carta di credito la cui intestazione è diversa da quella dell’intestatario della scheda.

La risposta di Iliad

In merito all’accusa di Tim, la Iliad ha prontamente risposto comunicando le simbox ovvero i distributori automatici di sim garantiscono un controllo completo ed efficace dell’identità di ogni persona che acquista una scheda. Infatti quando la si richiede non solo si devono inserire i propri dati personali, il documento in fase di validità ma registrare anche un video. Tali dati sono poi verificati, mediante un applicativo interno, dagli operatori del servizio utenti Iliad.

Qualora ci siano delle anomalie, poi, (come il documento di identità scaduto o illeggibile) la richiesta viene rigettata. Alla fine della nota si legge poi che la Iliad è certa che il suo ingresso nel mercato italiano abbia destato molto interesse. Invece di contestare continuamente i suoi servizi, però, tutti dovrebbero invece capire che grazie all’innovazione dei suoi processi gli utenti potranno ricevere grossi benefici.

Leggete anche: Recesso Iliad: ecco come effettuarlo e come ultimare la portabilità.

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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