Immigrazione, ecco i criteri con cui i clandestini saranno smistati in Europa

Gli immigrati clandestini saranno smistati per una piccola quota da Italia e Grecia ad altri paesi, ecco con quali criteri. Vediamo se effettivamente il nostro paese potrebbe beneficiare della proposta della Commissione UE.
9 anni fa
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La Commissione europea ha abbozzato una proposta per lo smistamento degli immigrati clandestini tra i vari paesi della UE, che prevede di ricollocare altrove 40.000 persone arrivate illegalmente in Italia e in Grecia. Nel dettaglio, 24.000 immigrati dovrebbero lasciare il nostro paese e altri 16.000 la Grecia, per essere portati altrove. Bruxelles riconoscerebbe, in sostanza, che attualmente il peso dell’immigrazione clandestina ricadrebbe in gran parte sui due paesi per ragioni di vicinanza geografica, rispetto ai luoghi di origine degli sbarchi. La proposta dovrà essere approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio e su parere del Parlamento europeo.

Ci vorrà almeno un altro mese, prima di verificare se sarà tradotta in atti concreti. In ogni caso, il trasferimento dei 24.000 clandestini dall’Italia e dei 16.000 dalla Grecia richiederà tempo fino a tutto il 2016. Gli immigrati ricollocati in altri paesi sono quelli arrivati successivamente al 15 aprile scorso da Siria ed Eritrea. Gli altri paesi potranno, però, rifiutarsi di accettare per motivi di ordine pubblico. Il Regno Unito e l’Irlanda hanno già fatto sapere che non accetteranno nuovi ingressi, mentre la Danimarca gode già del diritto di rifiutarsi e ha annunciato che lo farà.   APPROFONDISCI – La Grecia minaccia la Germania: senza aiuti, vi manderemo i clandestini  

I criteri di smistamento

La Commissione ha anche previsto il reinsediamento per altri 20.000 clandestini, che verranno scelti sulla base della loro nazionalità, preferendo quelle che hanno registrato nel 2014 i maggiori tassi di accoglimento delle domande di asilo politico, almeno il 75% del totale. Quanto ai criteri di redistribuzione dei 40.000 sopra indicati, questo sarebbe lo schema da seguire: per il 40% pesa la popolazione di uno stato membro della UE; per un altro 40% il pil dello stato, per il 10% il tasso di disoccupazione e per il restante 10% il numero dei richiedenti asilo politico. La Commissione ha stanziato 240 milioni, pari a 6.000 euro per ogni immigrato accolto, al fine di favorire il trasferimento dei 40.000 profughi dall’Italia e dalla Grecia altrove.

Altri 50 milioni saranno stanziati nel biennio 2015/2016 per il reinsediamento dei 20.000 richiedenti asilo.   APPROFONDISCI – Sondaggi: clandestini in Italia, palesi all’estero: chi avvantaggiano nelle Elezioni Europee?  

Per l’Italia pochi benefici

Infine, Bruxelles mira a combattere il commercio di vite umane nel Mediterraneo, stilando una lista di navi sospette e facendo collaborare l’Ufficio europeo per l’asilo, Frontex e l’Europol, al fine di identificare più celermente i migranti e individuare coloro che realmente sarebbero meritevoli di protezione. La proposta della Commissione, se anche passasse, avrebbe effetti alquanto limitati sull’Italia. I dati del Viminale indicano che nel 2014 sono arrivati illegalmente in Italia 170.000 immigrati e quest’anno ne sono attesi altri 200.000. A fronte di questi dati, ai quali dovranno essere sommati quelli che sbarcheranno clandestinamente l’anno prossimo, i 24.000 trasferiti probabilmente entro la fine del 2016 verso altre destinazione peseranno per appena il 6,5% del totale, forse anche meno. Gli stessi criteri con cui si è fissata la redistribuzione dei clandestini tra i paesi pone il nostro paese in una situazione tutt’altro che favorevole per il futuro. Se è vero che per l’80% conteranno il pil e il numero degli abitanti, Italia, Francia, Germania e Spagna saranno costrette ad accogliere la stragrande maggioranza degli immigrati, mentre saranno beneficiati i piccoli paesi e quelli relativamente poveri, ovvero gran parte di Europa dell’Est e del Centro.   APPROFONDISCI – Papa Francesco commenta l’Immigrazione e le recenti tragedie

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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