Altro leitmotiv che spesso si sente quando si parla di emergenza sbarchi è: l’Europa non deve lasciare sola l’Italia. Ma cosa significa concretamente questa frase e soprattutto, quanto Bruxelles è disposta ad aiutare l’Italia.
– G.T.: L’Europa spende tante belle parole sulla necessità di non lasciare sola l’Italia e credo che dalla Commissione europea giungano spesso appelli sinceri ai governi nazionali, affinché si accollino parte dell’onere, scaricato ad oggi totalmente addosso ai paesi di primo approdo, cioè Italia e Grecia.
Il punto è che nessun altro stato membro della UE si mostra disponibile a darci una mano. Il ricollocamento degli immigrati, deciso all’inizio dello scorso anno, non si è realizzato per l’opposizione durissima dell’Europa orientale, la stessa che prende fior di miliardi di finanziamenti UE all’anno, ma che quando c’è da condividere sacrifici, si gira da un’altra parte. In pratica, stiamo finanziando come Italia lo sviluppo di economie, che nel momento del bisogno ci spernacchiano dietro e davanti. E nemmeno il tanto acclamato europeista Emmanuel Macron vuole farsi carico del problema, sostenendo (a ragione, purtroppo) che la stragrande maggioranza di chi sbarca in Italia è un immigrato per ragioni economiche, non un profugo con diritto di asilo. L’Austria ci minaccia un giorno sì e l’altro pure di inviarci le truppe alla frontiera del Brennero, nel caso concedessimo ai migranti un permesso di soggiorno provvisorio. Sembra tornati agli inizi del Novecento quanto a logiche nazionali, altro che integrazione politica europea. Ho come l’impressione che anche nei prossimi anni dovremo cavarcela da soli.
-C.P.: L’Europa non esiste, è una chimera politica. La libera circolazione è soltanto per le merci (e chissà fino a quando, dati i venti che soffiano) e per i prodotti finanziari, ma del resto questa è la globalizzazione. Bruxelles intende aiutare nella misura in cui l’emergenza non tocchi realmente altri paesi al di fuori di quelli che accolgono, la morale è questa: ‘vi possiamo dare anche qualche euro, ma l’accoglienza è un problema vostro!’.
L’Europa ha mostrato chiaramente il suo volto puramente di mercato e non ‘politico’, quando la Germania ha stritolato la Grecia: se ci riduciamo alla fame tra di noi, che speranza possiamo riporre in una solidarietà continentale?
Nelle prossime pagine le altre domande e risposte dell’Intervista doppia di IO