Non vi erano dubbi sull’importanza del provvedimento, poiché il reddito energetico è stato fin da subito una misura molto attesa. Cosa lega a doppio filo le famiglie italiane, specie quelle meno abbienti? Sicuramente la ricerca di risparmiare sulle spese quotidiane. E quale è una delle spese più ingenti di oggi? Sicuramente le bollette di luce e gas. Per questo il reddito energetico, che prometteva impianti fotovoltaici gratis per le famiglie, è diventato l’obiettivo di molti italiani.
Dal 5 luglio scorso sono partite le domande per i pannelli solari gratis e ancora oggi continuano ad arrivare richieste da parte dei nostri lettori.
“Buonasera, mi chiamo Renato e sono un padre di famiglia che sta cercando di presentare la domanda per il reddito energetico per installare i pannelli fotovoltaici a casa. Vivo in Abruzzo e so che per le Regioni del Mezzogiorno il reddito energetico è più accessibile rispetto al resto d’Italia. Mi sono collegato al sito del GSE per presentare la domanda, ma non riesco a capire come fare. Potete aiutarmi?”
Impianto fotovoltaico gratis con il Reddito Energetico: risorse già esaurite?
Installare un impianto fotovoltaico gratuitamente è senza dubbio un sogno per milioni di famiglie, da Nord a Sud Italia. L’aumento esponenziale del costo di luce e gas ha reso questo sogno ancora più desiderato. Nel reddito energetico molti hanno visto lo strumento utile per realizzare questo sogno. Tuttavia, l’operazione è diventata appannaggio di pochi eletti.
Il reddito energetico è scattato il 5 luglio, con l’apertura della piattaforma su cui era possibile per gli installatori aderire all’operazione e farsi riconoscere tra quelli da contattare per il completamento dell’impianto.
Domande, beneficiari e tutto ciò che si sa degli impianti fotovoltaici e dei pannelli solari gratis
Come si legge sul sito GSE.it, il reddito energetico prevede una concessione in conto capitale ai richiedenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico. Si tratta di un contributo a fondo perduto per installare impianti tra i 2 kW e i 6 kW di potenza, destinato a unità immobiliari di tipo residenziale, su pareti di proprietà del richiedente o di un soggetto appartenente al suo nucleo familiare.
In pratica, si tratta di un impianto a pannelli solari gratuito per i beneficiari. L’energia prodotta per l’autoconsumo deve essere utilizzata solo per uso proprio. L’energia in eccedenza non potrà essere venduta dal titolare dell’impianto, ma sarà a disposizione del Gestore Servizi Energetici, che utilizzerà i proventi della vendita per rifinanziare il fondo per nuovi beneficiari.
Molti potenziali beneficiari e risorse insufficienti
L’imponente numero di potenziali richiedenti ha fatto subito sembrare poche le risorse disponibili. Infatti, i potenziali beneficiari sono stati individuati tra tutte le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro, o a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli. Non propriamente un ISEE basso. Il contributo a copertura dell’acquisto dei pannelli solari e delle spese di installazione dell’impianto fotovoltaico era stato stabilito in una quota fissa di 2.000 euro, con l’aggiunta di una quota variabile fino a 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.
Fondi già esauriti: la beffa del reddito energetico
Le dotazioni per il biennio 2024 e 2025, in cui il reddito energetico è in funzione, sono pari a 200 milioni di euro in totale.
Nelle prime 48 ore dall’avvio delle domande, i fondi a disposizione per il Mezzogiorno sono andati esauriti. Pertanto, chi vive in una di quelle regioni, come il nostro lettore, non potrà presentare domanda perché è ormai troppo tardi.
Sul sito del GSE è presente un contatore delle risorse, dove si possono verificare le dotazioni ancora disponibili. Per il Mezzogiorno il contatore è a zero. Al 24 luglio, dei 20 milioni destinati alle altre regioni e province autonome, poco più di 6 milioni sono ancora disponibili. Ma presto anche per chi risiede in queste zone d’Italia non ci sarà più alcuna possibilità.