I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono dei prodotti di investimento finanziario che, insieme ai libretti di risparmio postale, costituiscono il cosiddetto “risparmio postale“. Essi si presentano sia in formato cartaceo che in quello dematerializzato, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e lo Stato Italiano è garante diretto di quelli emessi. Ci si chiede però come viene applicata l‘imposta di bollo su di essi e quali sono le aliquote per calcolare tale imposta.
Imposta di bollo e aliquote bfp di Poste Italiane
Poste Italiane prevedono che l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali venga determinata sempre il 31 dicembre di ogni anno.
Buoni fruttiferi postali cartacei e dematerializzati: ecco la differenza
I bfp di Poste Italiane possono essere emessi in forma dematerializzata o cartacea. In quest’ultimo caso chi lo sottoscrive riceve un titolo cartaceo che necessariamente deve essere presentato per avere il rimborso prima o alla scadenza. Inoltre colui che lo sottoscrive deve conservarlo gelosamente. Tali buoni vengono erogati in tagli da 50 euro o multipli di tale cifra.
I bfp emessi in forma dematerializzata, invece, si compongono di una scrittura contabile che viene effettuata sul conto di regolamento ovvero su conto corrente Bancoposta o Libretto di Risparmio Postale. Tali buoni devono necessariamente avere la stessa intestazione del conto di regolamento.
Leggete anche: Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane: info smarrimento, duplicato e cambio intestazione.