Imposta di bollo e aliquote buoni fruttiferi postali

Le informazioni utili suIl'mposta di bollo e sulle aliquote dei buoni fruttiferi postali nonchè i principali buoni sorttoscrivibili ad oggi 28 marzo.
6 anni fa
1 minuto di lettura
buono fruttifero postale

I buoni fruttiferi postali sono un prodotto emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa e garantito dallo Stato Italiano. Essi sono convenienti in quanto non hanno alcuna spesa di gestione, di rimborso o di collocamento. Inoltre il rimborso della cifra investita può essere richiesto in ogni momento mentre la tassazione è agevolata al 12,50%. Ci si chiede però come funziona l’imposta di bollo e quali sono le aliquote.

Imposta di bollo bfp e aliquote

L’imposta di bollo viene applicata sui buoni fruttiferi postali di Poste Italiane il 31 dicembre di ogni anno sebbene l’applicazione resta fissata quando viene chiesto il rimborso del titolo.

Non pagano tale imposta i bfp di valore non superiore ai cinquemila euro. Poste ricorda inoltre che, ai fini dell’esenzione dall’imposta di bollo, sono considerati unitariamente tutti quelli che hanno la stessa intestazione. Sono esclusi, però, quelli che sono stati emessi in forma cartacea prima della data del 1° gennaio 2009.

Per quanto riguarda le aliquote in base alle quali calcolare l’imposta di bollo sui bfp esse sono diverse. Precisamente è fissata nella misura dell’1 per mille all’anno quella per il 2012, dell’1,5 per mille annuo per l’anno 2013 ed infine del 2 per mille a partire dall’anno 2014. Per il calcolo, poi, si fa riferimento soltanto al valore nominale in essere tenendo ovviamente conto che entro i cinquemila euro vi è la soglia di esenzione.

I buoni sottoscrivibili ad oggi 28 marzo

Ad oggi 28 marzo è possibile sottoscrivere buoni 3×2 il cui rendimento annuo lordo a scadenza è pari all’1,25%. Sono il prodotto ideale per chi desidera un investimento di massimo 6 anni. Ci sono poi i buoni fruttiferi postali 3×4 il cui rendimento annuo lordo a scadenza è del 2,25%: sono l’ideale per chi ha voglia di investire fino a dodici anni.

Troviamo poi i buoni ordinari per coloro che vogliono investire fino a 20 anni senza però rinunciare alla flessibilità del rimborso in ogni momento : il loro rendimento annuo loro a scadenza è del 2,25%.

Ci sono infine i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione che prevedono un rendimento fisso che, insieme al capitale investito, viene rivalutato in base all’andamento dell’inflazione del nostro paese. Il rendimento fisso annuo lordo a scadenza è dello 0,10%.

Leggete anche: Vecchi buoni fruttiferi postali: dietrofront della Cassazione, il tasso può essere cambiato anche retroattivamente.

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

L'abuso dei permessi 104 costa 7 mesi di stipendi
Articolo precedente

Permessi legge 104 art. 3 comma 3, ci sono dei limiti da rispettare

assegni familiari
Articolo seguente

Assegni nucleo familiare 2019 con pensione di reversibilità, le novità