Accertamenti fuori controllo da parte dell’Agenzia delle entrate sull’imposta di registro. E’ questo l’oggetto di un’interrogazione parlamentare dei giorni scorsi in cui si è chiesto al Governo come intenda procedere, per evitare un proliferarsi di contenziosi.
Imposta di registro senza motivazione
Accertamenti pazzi in materia di imposta di registro. Tanti sono i casi degli ultimi tempi in cui l’Agenzia delle entrare non avrebbe motivato adeguatamente la pretesa fiscale, oppure avrebbe tassato fatti/atti per i quali la tassabilità in questione era prescritta o avrebbe addirittura reiterato la tassazione.
Imposta di registro: nozione
Si ricorda che l’imposta di Registro, ai sensi del D.P.R. n. 131 del 26 aprile 1986, è un tributo con una duplice natura: di tassa (quando è messa in relazione ad un’erogazione di servizio da parte della pubblica amministrazione) e di imposta (quando risulta essere determinata in proporzione al valore economico del negozio o dell’atto). In quest’ultimo caso è l’imposta prevista per la registrazione degli atti presso l’Agenzia delle entrate.
Accertamenti sull’imposta di registro
Nell’interrogazione parlamentare di venerdì scorso, si sono chiesti al Governo quali azioni e direttive intenda adottare in tema di accertamenti pazzi sull’imposta di registro, onde evitare soprattutto un proliferarsi di contenzioso che risulterebbero dannosi per l’Erario.
Il Governo risponde
Risponde il Governo precisando che l’Agenzia delle entrate ha già provveduto a fornire opportune indicazioni agli uffici operativi, ma nonostante ciò alcune precisazioni sono d’obbligo. Innanzitutto con riferimento al termine di decadenza per l’accertamento, i classici 5 anni dal giorno in cui avrebbe dovuto essere chiesta la registrazione, l’Agenzia delle entrate rileva che, nel caso in cui non siano stati prodotti gli atti per la registrazione, possono verificarsi obiettive difficoltà nel determinare quale sia la data di stipula dell’atto, atteso che, la registrazione concretizza uno dei modi previsti per conferire data certa all’atto.
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