Dichiarazione di successione. Come pagare a rate (nuove regole riforma successioni e donazioni)

Dal 2025, l'imposta di successione è autoliquidata dagli eredi, con la possibilità di rateizzare l'importo e mantenendo invariate le aliquote e franchigie
3 giorni fa
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eredità e dichiarazione di successione
Dichiarazione di successione

L’imposta di successione rappresenta una delle principali imposte indirette applicate ai trasferimenti di beni e diritti da una persona defunta ai propri eredi.

Considerato che l’imposta in parola è una delle più antiche nel sistema fiscale italiano, il suo funzionamento ha subito diverse modifiche nel tempo, l’ultima delle quali riguarda l’introduzione di un principio di autoliquidazione.

Questa novità, prevista dal 2025, porta un cambiamento significativo rispetto al passato, in quanto impone agli eredi di calcolare autonomamente l’importo da pagare.  Senza la necessità di un successivo intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Inoltre, c’è la possibilità di pagare l’imposta a rate, una misura che rende il pagamento più accessibile e meno gravoso per gli eredi.

A livello sostanziale, però, le aliquote e le franchigie dell’imposta di successione restano invariate. Come previsto dalle normative precedenti.

Pertanto, l’imposta continuerà a essere calcolata sulla base del valore del patrimonio ereditato e del grado di parentela tra defunto ed erede: ma con nuove modalità di gestione e calcolo.

In questo articolo, esamineremo nel dettaglio il nuovo principio di autoliquidazione, le aliquote e le franchigie ancora in vigore e le nuove regole relative alla possibilità di rateizzare l’imposta.

Il nuovo principio di autoliquidazione dell’imposta di successione

Una delle principali innovazioni introdotte dal D.Lgs n°139/2024  riguarda il passaggio al principio di autoliquidazione per l’imposta di successione.

In passato,  l’importo da versare veniva liquidato dagli uffici del Fisco attraverso una specifica comunicazione: avviso di liquidazione.

Dal 2025, invece, il contribuente sarà direttamente responsabile del calcolo dell’imposta dovuta.

L’Agenzia delle Entrate avrà comunque poteri di controllo ovvero di rettifica rispetto a quanto dichiarato dagli eredi con la dichiarazione di successione.

Nel complesso:

  • l’erede dovrà presentare la dichiarazione di successione in modalità telematica, nella quale dichiarerà l’ammontare del patrimonio ereditato e il valore dei beni, come immobili, beni mobili e diritti;
  • sulla base dei dati inseriti, l’imposta sarà calcolata automaticamente, con l’Agenzia delle Entrate che provvederà solo a verificare i dati inseriti e l’imposta dichiarata.

Questa innovazione cambia notevolmente il processo di calcolo: riducendo i tempi di attesa e rendendo il sistema fiscale più trasparente e accessibile per i contribuenti. Gli eredi non dovranno più fare fronte a un processo complesso, ma potranno conoscere immediatamente l’importo dell’imposta da pagare.

Di conseguenza cambia anche la dichiarazione di successione.

Tuttavia questo però potrebbe anche complicare le cose. Nonchè indurre  il contribuente o chi per lui presenta la dichiarazione a commettere errori.

Aliquote e franchigie rimangono invariate

Nonostante le modifiche introdotte dal nuovo sistema di autoliquidazione, le aliquote e le franchigie relative all’imposta di successione non subiscono modifiche.

Le aliquote applicabili dipendono dal grado di parentela tra il defunto e gli eredi, e sono strutturate come segue (vedi art.7 D.Lgs 346/1990):

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro.
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro.
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992, è prevista un’ulteriore franchigia pari a 1,5 milioni di euro (art. 7, comma 2, D.Lgs 346/1990).

Queste aliquote e franchigie rimangono immutati rispetto alla normativa precedente, mantenendo una struttura progressiva che favorisce i parenti più prossimi al defunto, con aliquote più basse e franchigie più alte per i familiari diretti.

In ogni caso, il patrimonio complessivo ereditato sarà soggetto all’imposta solo sulla parte che eccede la franchigia prevista.

Questo significa che se l’erede non supera il limite della franchigia, non sarà tenuto a versare alcuna imposta. Mentre se l’eredità supera tale soglia, l’imposta verrà calcolata sul valore che la eccede, in base all’aliquota applicabile.

Dichiarazione di successione. Come pagare a rate

L’imposta, autoliquidata dal contribuente, deve essere corrisposta entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione.

Il contribuente può scegliere di pagare l’imposta contestualmente alla presentazione del modello dichiarativo, assieme alle altre somme autoliquidate (catastale, ipotecarica, imposta di bollo).

Sia nel caso di pagamento contestuale alla presentazione della dichiarazione, sia in caso di pagamento successivo, si può optare per il versamento rateizzato.

La rateazione è ammessa se l’importo da rateizzare non è inferiore a 1.000 euro (imposta da versare – acconto).

In questo caso è dovuto un acconto almeno pari al 20% dell’imposta da versare, mentre la restante parte può essere rateizzata nel seguente modo:

  • per importi fino a 20.000 euro, è possibile optare per un massimo di 8 rate trimestrali di pari importo;
  • per importi superiori a 20.000 euro è possibile optare per un massimo di 12 rate trimestrali di pari importo.

In alcuni casi si applicano le vecchie regole

Per le successioni aperte prima del 01/01/2025 l’imposta continua ad essere liquidata dagli uffici competenti.

Il suo pagamento deve essere effettuato, tramite F24 entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione.

Scaduto tale termine si rendono applicabili, oltre alle sanzioni, anche gli interessi di mora.

Anche per tali successioni è possibile fruire della rateazione dell’imposta dovuta, laddove l’importo da rateizzare (al netto dell’acconto) non sia inferiore a 1.000 euro.

Come ribadito sul portale dell’Agenzia delle entrate:

Si precisa che almeno il 20% dell’imposta dovuta deve essere versato, a titolo d’acconto, entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione; la parte restante viene versata in 8 rate trimestrali (12 rate per importi superiori a 20.000 euro), sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della rata iniziale. Le rate devono essere versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Riassumendo

  • Introduzione del principio di autoliquidazione: dal 2025, l’imposta di successione sarà autoliquidata dagli eredi, che calcoleranno autonomamente l’imposta tramite dichiarazione telematica, con l’Agenzia delle Entrate che provvederà a verificare i dati.
  • Aliquote e franchigie invariati: le aliquote e le franchigie dell’imposta di successione rimangono invariate, con aliquote differenziate a seconda del grado di parentela, a partire dal 4% per i parenti diretti e fino all’8% per altri soggetti.
  • Possibilità di rateizzazione: l’imposta può essere pagata a rate se l’importo da versare supera i 1.000 euro. L’importo può essere rateizzato in 8 rate trimestrali per importi fino a 20.000 euro, e in 12 rate trimestrali per importi superiori.
  • Acconto iniziale: è necessario versare un acconto pari al 20% dell’imposta totale entro i 90 giorni successivi alla presentazione della dichiarazione, con il saldo rateizzato.
  • Norme transitorie: per le successioni aperte prima del 2025, l’imposta continuerà a essere liquidata dagli uffici e il pagamento avverrà tramite F24 entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione, con possibilità di rateizzazione.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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