Finalmente attivo il fondo investimenti innovativi del MISE per le imprese agricole. Grazie alle risorse stanziate (circa 5 milioni di euro), le micro, piccole e medie imprese agricole attive nel settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli che effettuano investimenti per innovare i sistemi produttivi, potranno contare su contributi a fondo perduto.
I termini e modi per la domanda di accesso saranno, comunque, definiti da un successivo provvedimento ministeriale.
Cos’è il fondo investimenti innovativi per imprese agricole
Il fondo investimenti innovativi imprese agricole, è finalizzato alla concessione di un contributo a fondo perduto per le imprese del settore che investono nell’acquisto e installazione di nuovi beni strumentali, materiali e immateriali, che dovranno essere utilizzati esclusivamente nelle sedi o negli stabilimenti dell’imprese stesse situate in Italia.
Il contributo è riconosciuto nella misura del 30% delle spese ammissibili. La percentuale sale al 40% laddove si tratti di spese riferite all’acquisto di beni strumentali, materiali o immateriali, compresi negli allegati A o B della Legge n. 232 del 2016.
L’agevolazione è, in ogni caso, riconosciuta nel limite di euro 20.000,00 per ciascuna impresa beneficiaria.
Sono escluse, invece, le spese relative a, seguenti beni:
- usati
- oggetto di locazione finanziaria;
- il cui importo di spesa sia inferiore a euro 500,00 al netto di IVA.
I requisiti di accesso al fondo
Per aver diritto ad accedere al fondo investimenti innovativi in commento è necessario il rispetto di determinati requisiti. In primis deve trattarsi di micro, piccola e media dimensione, secondo la classificazione contenuta nell’Allegato I al regolamento ABER. Inoltre, l’impresa deve:
- essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese – sezione speciale imprese agricole – della Camera di commercio territorialmente competente
- avere la sede legale o un’unità locale in Italia
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti
- non essere in liquidazione volontaria
- non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie
- non essere in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegittimi o incompatibili dalla Commissione europea.
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