Un recente rapporto del Censis sul numero di imprese gestite da imprenditori immigrati dimostra come l’Italia sia un Paese dalle forti contraddizioni. Se, infatti, dal 2010 ad oggi numerose aziende guidate da imprenditori italiani hanno dovuto chiudere i battenti sotto i colpi della crisi economica imperante in Europa e nel resto del mondo, le attività in mano agli stranieri hanno invece fatto registrare numeri da record, non conoscendo affatto la parola crisi. Una delle regioni dove il fenomeno viene esaltato all’ennesima potenza è la Toscana del governatore Enrico Rossi (Partito democratico).
La carica dei 500 mila
Sono mezzo milione gli imprenditori nati all’estero che hanno scelto l’Italia per aprire una loro attività, vale a dire il 14,6 per cento della categoria. Negli ultimi 8 anni, in un periodo compreso tra il 2010 e il 2018, le imprese degli immigrati sono cresciute di quasi un terzo (+31 per cento), un dato in forte contrapposizione rispetto al segno meno che ha contraddistinto l’imprenditoria italiana (da quando ha avuto inizio la crisi al 2018, gli imprenditori italiani sono diminuiti del 12 per cento). Degli oltre 500 mila imprenditori immigrati presenti nel nostro Paese con le loro attività, otto persone su dieci provengono da un Paese extra-comunitario, mentre due su dieci sono di sesso femminile.
Le regioni che ospitano le imprese degli immigrati
La Lombardia guida la speciale classifica delle regioni che ospitano il maggior numero di imprenditori nati all’estero: se ne contano poco più di 81 mila unità. Al secondo posto c’è la regione Lazio, con un numero di poco superiore alle 50 mila unità. Segue in terza posizione la regione Toscana, con una quota di imprenditori stranieri che sfiora le 44 mila unità. La stessa Toscana, però, primeggia su tutte le altre regioni per l’incidenza degli imprenditori immigrati rispetto a quelli italiani, con il 21,4 per cento (due imprenditori su dieci in Toscana sono stranieri).
Riguardo a quest’ultimo punto, è importante sottolineare anche il dato riguardante le province. Prato, ad esempio, è la prima città per incidenza di imprenditori nati all’estero, con il 46,9 per cento del totale: come dire, quasi cinque imprenditori su dieci a Prato sono immigrati. In termini assoluti, la provincia di Roma è al primo posto con 45 mila imprenditori, seguita a ruota da Milano (36 mila) e Torino con 20 mila.
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