Robot al posto delle persone: le macchine lavorano più velocemente e con meno margine di errore. Quale scenario futuro nell’occupazione? Non è la trama di un film di fantascienza ma una riflessione seria sul lavoro che potrebbe avere ripercussioni importanti anche nel breve termine. A lanciare l’allarme è la società di consulenza Gartner secondo cui entro il 2025 circa un terzo delle professioni oggi esistenti sarà svolto da robot e macchine. In soli dieci anni quindi molti posti di lavoro non vedranno tutte blu o colletti bianchi ma software e personale di metallo.
Robot e lavoro: le professioni che tra 10 anni non esisteranno
Nel mirino di questa nuova rivoluzione industriale però non ci sono solo lavori manuali: i robot sono destinati ad invadere le fabbriche ma anche banche, supermercati, le sale operatorie e il settore dei servizi in genere (autisti, baristi e perfino infermieri). Ma anche i lavori creativi non sono esenti dal rischio di essere soppiantati: di recente è stato dimostrato che i robot sarebbero in grado di scrivere un articolo di cronaca. Del resto basta guardarsi intorno per rendersi conto che, per alcuni lavori, il processo è già iniziato: pensiamo ad esempio ai distributori self service di carburante o ai caselli autostradali con cassa automatica. Nel Regno Unito l’allarme è stato preso con serietà tanto che i programmi didattici nelle scuole sono stati aggiornati e adattati per preparare i giovani a competere con la concorrenza delle macchine.
Robot e lavoro: allarme o possibilità?
Tra gli esperti c’è però anche chi sottolinea che non c’è alcun motivo per allarmarsi perché nuovi lavori arriveranno a sostituire quelli “rubati” dai robot.