Con l’acconto IMU 2021 in scadenza il 16 giugno 2021, il Dipartimento delle Finanze ha aggiornato i coefficienti per il calcolo dell’IMU 2021, necessari per la determinazione del valore dei fabbricati a valore contabile, ossia quelli di categoria D privi di rendita catastale.
E’, infatti, emanato il relativo decreto di aggiornamento (Decreto 7 maggio 2021) il quale dovrà, ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
IMU 2021 fabbricati categoria D: il calcolo della base imponibile
Per i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D (ad esempio capannoni), non iscritti in catasto, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, fino al momento della richiesta dell’attribuzione della rendita, la base imponibile IMU è determinata, alla data di inizio di ciascun anno solare ovvero, se successiva, alla data di acquisizione, sulla base delle scritture contabili, applicando dei coefficienti da aggiornare con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze.
Il valore su cui applicare i coefficienti è dato dall’ammontare, al lordo delle quote di ammortamento, che risulta dalle scritture contabili. I predetti coefficienti sono aggiornati annualmente con decreto del Ministro delle finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
Fabbricati categoria D: IMU tra Stato e Comune
Ricordiamo, comunque che per l’IMU fabbricati categoria D privi di rendita, il gettito che ne deriva non finisce tutto nelle casse comunali (l’IMU è una tassa comunale) ma è ripartito tra lo Stato e Comune. In dettaglio, legislatore riserva alle casse dello Sato il gettito dell’imposta derivante da tali immobili, calcolato ad aliquota dello 0,76%.
La norma stabilisce che per essi l’aliquota IMU di base è pari allo 0,86%, di cui la quota pari allo 0,76% è dello Stato, e i comuni, con deliberazione del consiglio comunale, possono aumentarla sino all’1,06% o diminuirla fino al limite dello 0,76% (comma 753 Legge di bilancio 2020).
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