IMU 2023, come sapere se bisogna pagare conguaglio a febbraio 2024

Qualcuno potrebbe dover tornare alla cassa a febbraio 2024 per pagare un conguaglio IMU 2023. Come verificare se tale conguaglio sia dovuto?
11 mesi fa
2 minuti di lettura
imu
Foto © Licenza Creative Commons

Il rischio si è trasformato in certezza. Alcuni possessori di immobili che hanno già versato acconto e saldo IMU 2023, potranno ritrovarsi a dover fare un nuovo conguaglio a febbraio 2024. Quanto detto è il risultato di ciò che è previsto dalla legge di bilancio 2024 (commi 72-74).

Dobbiamo in primis ricordare che l’IMU è un tributo di competenza comunale. Quindi, gli importi versati finiscono nelle casse del comune in cui si trovano gli immobili (fabbricati, terreni, ecc.) oggetto dell’imposizione fiscale.

Si paga in acconto e saldo.

L’acconto IMU 2023 era da pagarsi entro il 16 giugno 2023. E il saldo IMU 2023 entro il 18 dicembre 2023 (il 16 dicembre era sabato).

Le aliquote di calcolo

In base all’attuale legge sull’IMU (commi 738-783 legge di bilancio 2020), l’acconto IMU 2023 si doveva calcolare con le aliquote del comune deliberate nel 2022. Se nel 2022 non sono deliberate aliquote si doveva andare a ritroso fino all’ultima delibera.

Per la liquidazione del saldo IMU 2023, regola dice che andava calcolato applicando le nuove aliquote deliberate dal comune per lo stesso anno 2023. Ciò a condizione che la delibera risultasse caricata sul portale del federalismo fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre 2023 e pubblicata sul sito stesso entro il 28 ottobre 2023.

Nel caso in cui, invece, nessuna nuova delibera IMU 2023 fosse stata emanata dal comune, ovvero pur se emanata, non risultasse pubblicata sul MEF entro il 28 ottobre 2023, allora anche il saldo 2023 era da calcolarsi con le stesse aliquote dell’acconto.

In parole semplici, regola dice, che ai fini del saldo IMU 2023, la delibera comunale si poteva considerare tempestiva (e quindi efficace) solo se pubblicata sul sito del MEF entro il 28 ottobre 2023. Solo in questo caso, per il saldo bisognava utilizzare le aliquote indicate in tale nuova delibera.

Nuovo conguaglio IMU 2023 a febbraio 2024, come verificare se dovuto

Ebbene, la legge di bilancio 2024 (commi da 72 a 74) cambia le carte in tavola e le cambia dopo la scadenza del 18 dicembre 2023 (saldo IMU).

Il legislatore stabilisce che, limitatamente all’anno d’imposta 2023, si considerano tempestive e, quindi, efficaci le delibere IMU pubblicate sul sito del MEF entro il 15 gennaio 2024.

Ne consegue che, contribuenti che hanno liquidato e versato il saldo 2023, potrebbero essere chiamati a versare un conguaglio dovendo applicare le nuove aliquote pubblicate entro il 15 gennaio 2024. Il versamento di tale conguaglio dovrà farsi entro il 29 febbraio 2024.

Come fare a sapere se bisogna versare o meno?

Basterà verificare se ci sia una delibera pubblicata sul sito del MEF dopo il 28 ottobre 2023 e prima del 16 gennaio 2024. Quindi, leggera la delibera e controllare se il comune abbia eventualmente deliberato un’aliquota IMU 223 più alta di quella utilizzate per il calcolo del saldo al 18 dicembre 2023.

Per contro, se l’aliquota nuova è più bassa, il contribuente potrà chiedere il rimborso secondo le regole ordinarie.

Dove e come si possono trovare le delibere IMU?

E’ possibile ricercare le delibere IMU dei singoli comuni attraverso il link del DEF https://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/nuova_imu/sceltaregione.htm

Qui è possibile fare la ricerca inserendo direttamente il nome del comune oppure per area geografica.

Riassumendo…

  • la legge di bilancio 2024 manda alla cassa i possessori di immobili per un eventuale conguaglio IMU 2023
  • il conguaglio IMU 2023, se dovuto, si dovrà versare entro il 29 febbraio 2024
  • per verificare se dovuto occorre se dovuto, occorre verificare che non ci sia una delibera IMU del comune pubblicata sul sito del MEF dopo il 28 ottobre 2023 e prima del 16 gennaio 2024.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Esportazioni italiane con l'euro triplicate
Articolo precedente

L’altra faccia dell’euro: esportazioni italiane triplicate e traino per l’economia

pensioni
Articolo seguente

Donne in pensione: tutti i requisiti 2024 con Opzione Donna e non solo