IMU 2024, la storia si ripete: conguaglio entro il 28 febbraio 2025

Un emendamento al Milleproroghe 2025 rischia di rimandare alla cassa i possessori di immobili per versare il conguaglio IMU 2024
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imu 2024
Foto © Investireoggi

Ci risiamo. Come per l’IMU 2023 anche per l’IMU 2024 ci sarà la necessità, per alcuni contribuenti, di ritornare alla cassa per un conguaglio finale. A prevederlo è un emendamento al decreto Milleproroghe, come approvato dal Senato (ora il testo dovrà essere discusso e approvato anche dalla Camera).

Ma andiamo con ordine.

L’IMU è un tributo di competenza comunale. Si paga in acconto e saldo. L’acconto IMU 2024 si doveva pagare entro il 17 giugno 2024 (il 16 era domenica), mentre il saldo entro il 16 dicembre 2024. L’acconto era da calcolarsi con le aliquote IMU deliberate dal comune per il 2023. Il saldo, invece, con le nuove aliquote deliberate dal comune per il 2024, ma solo se tale delibera risultava comunicata al MEF entro il 14 ottobre 2024 e pubblicata sul sito del MEF stesso entro il 28 ottobre 2024.

In caso contrario, anche il saldo si doveva calcolare con le stesse aliquote dell’acconto.

La storia del conguaglio IMU 2023

Già la legge di bilancio 2024 fece lo scherzo ai contribuenti stabilendo che le delibere comunali del 2023, riferite ai tributi locali, erano da considerarsi efficaci per lo stesso anno 2023 anche se pubblicate sul sito del MEF entro il 15 gennaio 2024 (invece che 28 ottobre 2023).

Ne conseguiva che, il possessore di immobili che avesse determinato il saldo IMU 2023 fu chiamato a verificare se dopo la scadenza del saldo ed entro il 15 gennaio 2024, sul sito MEF risultasse pubblicata una nuova delibera IMU 2023. In tal caso, questi fu chiamato a ricalcolare l’IMU 2023 applicando le nuove aliquote.

Se l’imposta complessiva così ricalcolata risultava maggiore di quanto già versato (acconto più saldo) fu necessario versare la differenza entro il 29 febbraio 2024.

All’omesso o insufficiente versamento del conguaglio IMU 2023 risulta, comunque, applicabile il ravvedimento operoso.

Per contro, laddove l’IMU 2023 ricalcolata sulla base della nuova delibera fosse risultata minore rispetto a quanto pagato tra acconto e saldo, il contribuente maturava un credito. Detto conguaglio IMU 2023 a credito (se non già fatto) può essere chiesto a rimborso secondo le regole ordinarie.

La storia si ripete per il 2024

Ora la storia si ripete per l’IMU 2024. Infatti, un emendamento approvato al decreto Milleproroghe 2025 (DL n. 202/2024), stabilisce che sono efficaci per l’anno d’imposta 2024 le delibere dei tributi locali inserite nel Portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2024 (in luogo del 14 ottobre 2024) e pubblicate sul sito del Dipartimento del MEF entro il 7 febbraio 2025 (in luogo del 28 ottobre 2024).

Pertanto ne conseguirà che, il possessore di immobili, che abbia determinato il saldo IMU 2024, sarà chiamato a verificare se dopo la scadenza del 16 dicembre 2024 ed entro il 7 febbraio 2025, sul sito MEF risultasse pubblicata una nuova delibera IMU 2024. In tal caso, sarà chiamato a ricalcolare l’IMU 2024 applicando le nuove aliquote.

Se l’imposta complessiva così ricalcolata risulterà maggiore di quanto già versato (acconto più saldo) dovrà versare la differenza entro il 28 febbraio 2025. All’omesso o insufficiente versamento del conguaglio IMU 2024 è applicabile il ravvedimento operoso (art. 13 D. Lgs. n. 472/1997).

La procedura di rimborso del conguaglio IMU 2024 a credito

Viceversa, se l’IMU 2024 ricalcolata sulla base della nuova delibera risulterà minore rispetto a quanto pagato tra acconto e saldo, il contribuente matura un credito.

Detto conguaglio IMU 2024 a credito può essere chiesto a rimborso.

Per avere il rimborso occorre presentare apposita richiesta scritta al comune in cui si trovano gli immobili oggetto del tributo a credito. Il modello da compilare è scaricabile, in genere, dal sito istituzionale del comune stesso. Quindi, il contribuente lo compila in tutte le sue parti indicando la motivazione della richiesta del rimborso.

Si necessita di allegare copia delle ricevute di versamento e da cui si è generato il credito. Basta poi protocollare tutto e attendere che il comune stesso, dopo le verifiche del caso, predisponga il rimborso. Si ricorda che il rimborso IMU deve essere richiesto entro il termine di 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso.

Riassumendo

  • Entro il febbraio il 28 febbraio 2025 bisognerà pagare il conguaglio IMU 2024.
  • Lo prevede un emendamento approvato al Milleproroghe 2025.
  • Se il conguaglio è a credito si può chiedere il rimborso.
  • Il rimborso IMU lo si chiede al comune in cui si trovano gli immobili presentando l’apposito modulo.
  • La richiesta deve farsi entro 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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