Il saldo IMU per l’anno 2024 è alle porte, con scadenza fissata al 16 dicembre. Questa imposta coinvolge i proprietari di immobili, ma esistono eccezioni significative che meritano un’attenta analisi, soprattutto per quanto riguarda l’esenzione IMU sulle principali abitazioni. È fondamentale comprendere le condizioni che regolano l’esenzione ei criteri applicati per le pertinenze, per evitare errori e ottimizzare il carico fiscale.
L’IMU (Imposta Municipale Unica) non si applica all’abitazione principale, purché rispetti alcune condizioni. Per rientrare nell’esenzione, l’immobile deve essere destinato a residenza abituale del proprietario e del suo nucleo familiare.
Pertinenze dell’Abitazione Principale
La normativa prevede che l’esenzione si estende anche alle pertinenze legate all’abitazione principale, purché rientrino in specifiche categorie catastali e rispettino determinati limiti. Le pertinenze considerate ai fini dell’IMU sono definite dalla legge di bilancio 2020 e appartengono esclusivamente alle seguenti categorie catastali:
- C/2: magazzini e locali di deposito.
- C/6: stalle, scuderie, rimesse e autorimesse senza scopo di lucro.
- C/7: tettoie chiuse o aperte.
Tuttavia, l’esenzione è limitata a una sola unità per ciascuna delle categorie sopra elencate, anche se più pertinenze dello stesso tipo sono iscritte al catasto insieme all’abitazione principale.
Esempio pratico di applicazione
Un caso comune è quello di un’abitazione principale associata a tre pertinenze: due garage (categoria C/6) e un magazzino (categoria C/2). In questa situazione, solo un garage e il magazzino possono beneficiare dell’esenzione IMU con l’abitazione principale. Il secondo garage, invece, sarà trattato come immobile separato e tassato secondo le regole ordinarie. La decisione su quale pertinenza dichiarare esente spetta al contribuente, che potrà scegliere in base alla convenienza.
Proprietà condivisa solo sulla pertinenza dell’abitazione principale
Un ulteriore aspetto critico riguarda le proprietà condivise, come nel caso in cui moglie e marito detengano al 50% un box (categoria C/6), mentre solo uno dei due sia proprietario esclusivo dell’abitazione principale. In questo scenario, l’esenzione IMU può essere applicata solo alla quota di pertinenza del coniuge proprietario dell’abitazione principale. L’altro coniuge, non essendo proprietario dell’abitazione principale, è obbligato a pagare l’IMU sulla propria quota del box.
Le date da ricordare per il versamento IMU 2024
Il calendario fiscale dell’IMU 2024 prevede due scadenze annuali:
- Acconto: entro il 17 giugno 2024 (posticipato al giorno successivo perché il 16 cade di domenica).
- Saldo: entro il 16 dicembre 2024.
Queste cadenze devono essere rispettate per evitare sanzioni e interessi di mora.
Il versamento IMU è con Modello F24 telematico. Possono usare il Modello F24 cartaceo o il bollettino di c/c postale per pagare l’IMU solo i non titolari di partita IVA e senza crediti compensati.
Riassumendo…
- L’obbligo di versamento dell’IMU grava sui proprietari di immobili che non rientrano nei casi di esenzione
- L’abitazione principale è esente IMU, salvo appartenga a una delle categorie catastali di lusso
- Le pertinenze, invece, seguono regole specifiche, con limiti di quantità e tipologia.
- In caso di comproprietà della pertinenza e non dell’abitazione principale, l’esenzione si applica solo alla quota riferibile al proprietario dell’abitazione principale.