IMU abitazione principale: le regole per case parzialmente concesse in affitto

Affittare parzialmente un’abitazione principale non esclude l’esenzione IMU, purché siano rispettate specifiche condizioni
1 mese fa
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imu affitto
Foto © Investireoggi

Esistono particolari condizioni che permettono di ottenere esenzioni IMU. L’imposta sulla casa e altri immobili. Tra questi rientra l’abitazione principale, ossia la casa in cui si risiede anagraficamente e dimora abitualmente. Nel caso di immobili non classificati come di lusso, è prevista una totale esenzione dall’IMU. Le categorie catastali considerate “non di lusso” comprendono quelle che vanno dalla A/2 alla A/7.

Al contrario, se l’immobile in cui si risiede e dimora appartiene alle categorie catastali A/1, A/8 o A/9, classificate come di lusso, l’esenzione non si applica.

In tali situazioni, il proprietario è tenuto a versare l’imposta, seguendo le aliquote e le modalità stabilite dal comune in cui l’immobile è situato.

Il trattamento delle pertinenze: limiti e regole

Un altro aspetto cruciale riguarda l’IMU pertinenze dell’abitazione principale, che beneficiano dello stesso regime fiscale dell’immobile principale. Tuttavia, vi è un limite preciso: si possono considerare pertinenze ai fini IMU solo tre pertinenze, a condizione che appartengano a categorie catastali specifiche.

Le categorie ammesse sono:

  • C/2: cantine e soffitte non abitabili;
  • C/6: box auto, posti auto e rimesse;
  • C/7: tettoie aperte.

Non è possibile beneficiare dell’esenzione IMU per più di una pertinenza per ciascuna categoria catastale. Ad esempio, se un contribuente possiede due box auto (categoria C/6), solo uno di questi sarà esente dall’IMU.

Abitazione principale parzialmente locata: una situazione particolare

Un caso interessante da considerare è quello in cui l’abitazione principale sia parzialmente concessa in locazione a terzi. Questo scenario è tipico, ad esempio, di chi affitta alcune stanze della propria casa a studenti o lavoratori, continuando a risiedervi e dimorarvi abitualmente.

Se il proprietario mantiene la propria residenza anagrafica e utilizza la casa come dimora abituale, l’immobile conserva lo status di abitazione principale. Di conseguenza, se l’immobile non è di lusso, resta valido il diritto all’esenzione dall’IMU.

Ad esempio, un contribuente che affitta due camere a studenti universitari mentre continua a vivere nella stessa abitazione può ancora considerare l’immobile come abitazione principale, senza perdere l’esenzione IMU. È importante, però, che la porzione concessa in locazione non alteri l’uso abitativo prevalente dell’immobile. Ovviamente ai fini dell’esenzione, l’immobile deve esser di categoria catastale non di lusso. Se, invece, di lusso l’IMU è dovuta secondo l’aliquota IMU deliberata (agevolata) per l’abitazione principale.

Riassumendo…

  • L’IMU non si applica alle abitazioni principali non di lusso (A/2-A/7).
  • Le abitazioni di lusso (A/1, A/8, A/9) sono sempre soggette all’IMU.
  • Pertinenze esenti: massimo tre, una per categoria C/2, C/6, C/7.
  • Case parzialmente locate mantengono l’esenzione se il proprietario vi risiede e dimora abitualmente.
  • L’esenzione richiede coerenza tra residenza anagrafica e uso abitativo effettivo dell’immobile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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