L’IMU canone concordato gode di uno sconto del 25%. Quindi, il proprietario dell’immobile ceduto in locazione con contratto a canone concordato paga su quella casa l’imposta solo per il 75%. Tuttavia, in alcuni casi lo sconto può arrivare fino a quasi la metà, ossia al 45%, pagando il restante 55%.
Ma andiamo con ordine.
La legge prevede una serie di sconti IMU al 50%. Sono i casi in cui la base imponibile del tributo è dimezzata. In dettaglio, tale sconto è previsto per:
- fabbricati dichiarati di interesse storico o artistico;
- fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati;
- immobili concessi in comodato gratuito dai genitori ai figli (o viceversa) che li utilizzano come abitazione principale, a condizione che:
- il contratto di comodato sia registrato all’Agenzia delle Entrate
- e che il comodante possieda una sola abitazione in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato (il beneficio, tuttavia, si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9)
- l’immobile ceduto in comodato non sia di categorie catastali A/1, A/8 o A/9;
- una sola unità immobiliare posseduta in Italia dal pensionato estero.
A questi si aggiunge lo sconto IMU del 25% per l’immobile che risulta locato a canone concordato (comma 760 legge di bilancio 2020).
La definizione di contratto a canone concordato
Il contratto di locazione a canone concordato è quello che non prevede la possibilità tra le parti (locatore e inquilino) di stabilire liberamente il canone annuo. Tale canone deve essere ricompreso tra un minimo ed un massimo stabilito dagli accordi tra le associazioni degli inquilini e quella dei proprietari. Per conoscere se in un comune esiste un accordo in tal senso e se, quindi, c’è possibilità di locare a canone concordato, basta rivolgersi al comune stesso.
Per dovere dobbiamo anche ricordare che se un immobile risulta ceduto in affitto, chi paga l’IMU (soggetto passivo) è sempre il proprietario o chi altro ha su quell’immobile un diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, ecc.). In sostanza, l’IMU non è dovuta dall’inquilino.
Perché pagare l’IMU con la domiciliazione bancaria
Lo sconto IMU canone concordato del 25% si applica limitatamente ai mesi dell’anno in cui risulta verificata la condizione dell’affitto. Questo, perché, l’IMU è un tributo dovuto in base ai mesi di possesso, conteggiando per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto.
A questo sconto del 25%, potrebbe aggiungersi l’altro sconto fino al 20% deciso dal comune per il pagamento IMU tramite domiciliazione bancaria o postale. In sostanza, ai comuni è data facoltà di decidere con apposita delibera, di concedere uno sconto (al massimo fino al 20%) ai contribuenti che decidono di pagare i tributi locali mediante addebito diretto in conto corrente (art. 118-ter del decreto Rilancio). E l’IMU è un tributo locale, cioè di competenza dei comuni.
Se, pertanto, il comune in cui si trova l’immobile ceduto in locazione a canone concordato ha deliberato anche uno sconto del 20% per la domiciliazione, e il proprietario di tale immobile autorizza l’addebito, questo potrà godere di uno sconto IMU pari al 45%, di cui il 25% previsto dalla legge e il 20% previsto dal comune.
Come avere lo sconto IMU canone concordato quasi doppio
Per l’IMU canone concordato, il legislatore, quindi, ammette un doppio sconto cumulativo. Un risparmio del 25% deciso dalla legge e su cui nessun comune può intervenire. Questo sconto è assicurato. Il comune in cui si trova l’immobile ceduto in affitto non può toccarlo.
Allo stesso tempo, il legislatore concede la possibilità ai comuni, nell’ambito della propria autonomia decisionale, di stabilire con apposita delibera un ulteriore sconto fino al 20% per i possessori di immobili che autorizzano il pagamento del tributo mediante addebito diretto in conto corrente.
Cumulando i due sconti, dunque, il contribuente riuscirebbe ad avere un risparmio IMU canone concordato quasi fino alla metà. Se poi si tratta di immobili che già per legge hanno lo sconto del 50%, con la domiciliazione si potrà arrivare fino al 70%.