L’IMU e la Tari sono due imposte che gravano sugli immobili siti in Italia. Entrambe concorrono, con il tributo sui servizi indivisibili, conosciuto con l’acronimo di TASI, a formare la IUC, ovvero l’Imposta unica comunale. A dire il vero, dopo la legge di Bilancio 2020, la Tasi è stata accorpata all’IMU, che è l’Imposta Municipale Unica, che grava sui proprietari immobiliari in Italia. Ma solo sulle seconde case perché le prime, salvo che siano considerate di lusso o di interesse storico, culturale o artistico (categorie A1, A8, A9), sono esenti.
La Tari è la tassa sui rifiuti. Come si legge sul sito del Dipartimento delle Finanze (finanze.gov.it, ndr), si tratta del tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La Tari riguarda quindi tutti i possessori a qualsiasi titolo di immobili o aree scoperte che sono atte a produrre rifiuti. In ogni caso, questi balzelli (tasse, tributi o imposte), godono di numerose eccezioni, con sconti ed esoneri dal loro pagamento. Uno di questi lo approfondiamo adesso, perché riguarda case in Italia, ma di proprietà di pensionati all’estero.
“Buonasera sono due anni che vivo in Spagna e mi sono trasferito a Gran Canaria. In Italia ho lasciato la casa dove abitavo fino al mio trasferimento in territorio iberico. Ho 70 anni e sono un pensionato. Volevo capire se sono esonerato dal pagare le tasse su quella casa. Il mio vecchio commercialista italiano che gestisce le mie cose nel Bel Paese mi ha detto che devo comunque pagare sia l’IMU che la Tari. Ma secondo me noi residenti all’estero non dovremmo versare niente. Mi sembra che in passato ho letto qualcosa del genere.”
IMU e Tari ridotte per i pensionati che vivono all’estero? Non sempre, ecco le regole
Non esiste esonero dal pagamento della Tari o dell’IMU per il solo fatto di risiedere all’estero.
Breve cronistoria dell’agevolazione IMU per le case dei pensionati che non abitano più nella Penisola
Tari e IMU ridotte per i pensionati che vivono all’estero, ma solo in determinati Paesi, perché è necessario che l’Italia abbia stretto convenzione con questi Stati. Partiamo da ciò che è successo nel 2019, quando il vecchio esonero dal versamento dell’IMU (introdotto dal governo Monti con il Decreto Salva Italia), venne meno. Infatti per tutto l’anno 2020 anche i pensionati anche se residenti all’estero, hanno dovuto versare l’Imposta municipale unica al Comune dove era situato il loro immobile.
Prima erano esonerati dal versamento. Con la legge 178 del 2020 invece. ecco che le cose sono di nuovo cambiate, con sconti per pensionati non più in Italia ma con case ancora nel Bel Paese. Quindi, esonero fino al 2019, pagamento pieno per l’anno 2020 e sconto IMU per gli anni a venire. Nello specifico lo sconto è del 50%.
Il pensionato che risiede all’estero ma ha casa in Italia, paga la metà dell’IMU che avrebbe dovuto versare normalmente. Il fattore determinante è che l’immobile non sia abitato da nessuno. Anche la Tari è ridotta per proprietari nelle medesime condizioni di quelli prima citati. In questo caso la riduzione è di 2/3 e non del 50%.
Ecco come funzionano le riduzioni
Come dicevamo in premessa, la riduzione dell’IMU e della Tari si applica solo se il pensionato italiano è andato a vivere all’estero in un Paese che con l’Italia ha stretto convenzione bilaterale o che appartiene alla UE. Pertanto, trasferirsi in un Paese diverso da quelli che adesso andremo a vedere, non concede l’agevolazione. Bisogna che il pensionato si sia trasferito in:
- Paesi dell’area UE;
- Argentina;
- Australia;
- Bosnia Erzegovina;
- Brasile;
- Canada;
- Islanda;
- Israele;
- Isole del Canale;
- Isola di Man;
- Kosovo;
- Liechtenstein;
- Macedonia;
- Montenegro;
- Norvegia;
- Principato di Monaco;
- Regno Unito;
- Repubblica di Capo Verde;
- Repubblica di San Marino;
- Santa Sede;
- Serbia;
- Stati Uniti d’America;
- Svizzera;
- Tunisia;
- Turchia;
- Uruguay;
- Venezuela.