IMU fabbricato storico/artistico: cosa sapere sull’agevolazione

Il fabbricato storico o artistico gode di una riduzione IMU, offrendo risparmio fiscale per preservare il patrimonio culturale italiano
2 mesi fa
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Foto © Investireoggi

L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un’imposta che grava sugli immobili e rappresenta una voce significativa nei bilanci dei proprietari di fabbricati in Italia. Tuttavia, esistono particolari agevolazioni per determinate categorie di immobili, come quelli di interesse storico o artistico, riconosciuti e tutelati dalla legislazione italiana.

Questi edifici, che incarnano un valore culturale unico, possono beneficiare di una riduzione della base imponibile IMU, con effetti notevoli sul calcolo dell’imposta dovuta.

I fabbricati che possono godere dell’agevolazione IMU devono rispondere a specifici requisiti di interesse storico o artistico, definiti dall’articolo 10 del decreto legislativo n.

42/2004, noto come il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo questa normativa, gli edifici che rientrano in tali categorie sono considerati di particolare valore per il patrimonio culturale nazionale. L’articolo 1, comma 747, lettera a) della legge n. 160/2019 stabilisce che questi fabbricati hanno diritto a una riduzione del 50% della base imponibile IMU.

Sconto IMU fabbricati storici/artistici: beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione IMU per i fabbricati storici o artistici diversi tipi di proprietari, che si suddividono in due gruppi principali:

  • enti pubblici e privati senza scopo di lucro: questo gruppo include enti pubblici, enti territoriali, enti ecclesiastici e persone giuridiche private che operano senza finalità di profitto;
  • altri soggetti: in questa categoria rientrano tutte le altre persone fisiche o giuridiche che possiedono immobili di interesse storico o artistico.

La distinzione tra queste due categorie di proprietari è rilevante perché il riconoscimento dell’interesse culturale dell’edificio può avvenire in modi differenti. Per i fabbricati di proprietà del primo gruppo, il riconoscimento dell’interesse culturale è generalmente già stabilito. Nel secondo caso, è necessaria una dichiarazione formale da parte del Ministero dei Beni Culturali, che attesti il valore culturale dell’immobile.

La verifica dell’interesse storico/artistico

Il processo per determinare se un edificio può essere classificato come fabbricato di interesse storico o artistico è gestito da enti ministeriali, in conformità con quanto stabilito dal decreto legislativo n.

42/2004. Tale valutazione richiede un’analisi dettagliata delle caratteristiche architettoniche, storiche o artistiche dell’immobile, che deve essere considerato di particolare rilevanza per il patrimonio culturale italiano.

Una volta ottenuto il riconoscimento dell’interesse culturale, il proprietario dell’immobile può beneficiare dello sconto della tassa sulla casa. Tuttavia, deve presentare la dichiarazione IMU, indicando il valore dell’immobile senza applicare alcuna riduzione e barrando l’apposita casella dedicata agli edifici di interesse storico. In questo modo, si procede alla corretta applicazione della riduzione del 50% sulla base imponibile.

La dichiarazione IMU deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo. Quindi, per un fabbricato dichiarato storico dal 2024, la Dichiarazione IMU deve presentarsi entro il 30 giugno 2025. Una volta presentata non va ripetuta ogni anno. Deve essere ripresentata laddove lo stesso fabbricato perde la natura di “storico/artistico”.

Ulteriori riduzioni della base imponibile

Esistono ulteriori situazioni che possono consentire una riduzione ancora più significativa della base imponibile IMU per i fabbricati storici o artistici. In particolare, è possibile ottenere una ulteriore riduzione della base imponibile (arrivando a pagare solo il 25% del tributo) nei seguenti casi:

  • inagibilità o inabitabilità dell’immobile: se un fabbricato di interesse storico o artistico è dichiarato inagibile o inabitabile e non viene effettivamente utilizzato, il proprietario può beneficiare di una riduzione della base imponibile al 25%. La condizione di inagibilità o inabitabilità deve essere certificata attraverso un’apposita documentazione tecnica che dimostri che l’immobile non è utilizzabile;
  • comodato d’uso a un parente di primo grado: se il fabbricato è concesso in comodato d’uso gratuito registrato a un parente entro il primo grado (ad esempio, un figlio o un genitore) e se sussistono tutti i requisiti previsti dalla normativa in vigore, la base imponibile può essere ridotta al 25%. Questo beneficio è concesso purché l’immobile sia utilizzato dal comodatario come abitazione principale.

Esclusioni e limiti alla cumulabilità

È importante sottolineare che le due agevolazioni sopra descritte non possono essere applicate simultaneamente allo stesso fabbricato.

Se un immobile storico/artistico è inagibile o inabitabile e quindi non utilizzato, non può contemporaneamente essere concesso in comodato a un parente. Infatti, la concessione in comodato implica che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale, condizione che contraddice lo stato di inagibilità o inabitabilità.

Pertanto, i proprietari devono valutare attentamente quale delle due agevolazioni possa essere applicata, in base alla reale situazione dell’immobile. In ogni caso, ottenere la riduzione della base imponibile comporta un significativo risparmio fiscale per i proprietari di fabbricati storici o artistici, riducendo l’impatto economico legato al possesso di immobili di particolare pregio culturale.

Implicazioni della riduzione IMU immobile storico/artistico

Le agevolazioni previste per i fabbricati di interesse storico o artistico rispondono a una duplice esigenza: da un lato, favorire la tutela e la conservazione di immobili che costituiscono un patrimonio culturale di inestimabile valore; dall’altro, ridurre il carico fiscale per i proprietari di tali fabbricati, che spesso devono affrontare costi elevati per la manutenzione e il restauro di questi edifici. La riduzione del 50% della base imponibile IMU rappresenta un importante incentivo per la protezione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare storico.

Inoltre, l’applicazione di una riduzione ancora maggiore nei casi di inagibilità o inabitabilità o di concessione in comodato d’uso gratuito offre ulteriori vantaggi ai proprietari, incentivando la messa a disposizione dell’immobile per finalità abitative familiari o, in alternativa, riducendo il peso fiscale in situazioni di inutilizzo forzato.

Riassumendo…

  • Gli immobili storici o artistici hanno una riduzione del 50% sulla base imponibile IMU.
  • I proprietari ammessi includono enti pubblici, privati senza scopo di lucro e altre persone.
  • La verifica dell’interesse culturale è gestita dagli enti ministeriali secondo il decreto legislativo n. 42/2004.
  • La dichiarazione IMU deve indicare l’immobile e il suo valore per ottenere la riduzione.
  • Ulteriori riduzioni sono possibili per immobili inagibili o concessi in comodato a parenti.
  • Non è possibile applicare entrambe le riduzioni contemporaneamente sullo stesso immobile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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