IMU, perché diventa semplificata

Il nuovo decreto semplifica la gestione dell’IMU, limitando a 128 i casi di differenziazione delle aliquote applicabili dai comuni
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base imponibile imu
Foto © Investireoggi

Il 18 settembre 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale del 6 settembre 2024, che introduce importanti modifiche e chiarimenti relativi all’IMU, l’imposta municipale propria. Questo provvedimento permette ai comuni di differenziare le aliquote in alcuni casi specifici, ma limita il numero di fattispecie a 128, con l’obiettivo di rendere la gestione dell’imposta più semplice e uniforme.

L’intervento normativo è un’integrazione al decreto del 7 agosto 2023 e si concentra su specifiche tipologie di immobili e contesti. Vediamo nel dettaglio i principali aspetti del nuovo decreto e come influenzerà l’applicazione dell’IMU nei comuni italiani.

Unificazione per immobili di lusso e fabbricati agricoli

Una delle novità più rilevanti riguarda gli immobili di lusso e i fabbricati agricoli. In questi casi, il decreto stabilisce che non sarà consentita alcuna differenziazione delle aliquote. Questo significa che non ci sarà possibilità per i comuni di applicare aliquote diverse per queste tipologie di immobili, garantendo una maggiore uniformità su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo è semplificare la gestione dell’imposta, eliminando le complessità legate alla definizione di aliquote personalizzate per questi immobili.

Aliquote agevolate per la Categoria Catastale D

Gli immobili appartenenti alla categoria catastale D, che comprende capannoni industriali, alberghi e simili, potranno beneficiare di aliquote agevolate in alcune situazioni particolari. I comuni avranno la possibilità di applicare un’aliquota ridotta in base a diversi criteri:

  • Superficie o rendita: Se l’immobile ha una superficie inferiore a un certo limite o una rendita al di sotto di una soglia prestabilita dal comune.
  • Zona ad alto tasso di abbandono: Se l’immobile si trova in una zona caratterizzata da un elevato tasso di abbandono delle attività economico-commerciali.
  • Accesso ai trasporti pubblici: Se l’immobile si trova fuori dal raggio d’azione dei trasporti pubblici.

Queste agevolazioni hanno lo scopo di incentivare l’uso di immobili in aree svantaggiate o scarsamente servite, aiutando le imprese a ridurre i costi legati all’IMU.

IMU semplificata: agevolazioni per ONLUS e Terzo Settore

Un altro punto rilevante del decreto sull’IMU semplificata riguarda gli immobili della categoria catastale D di proprietà di ONLUS o enti del terzo settore. Anche in questo caso, i comuni potranno applicare aliquote ridotte, riconoscendo il ruolo sociale e comunitario svolto da questi enti.

Si tratta di una misura che mira a sostenere le attività non profit e a favorire l’uso di immobili da parte di organizzazioni che operano per il bene collettivo.

Aliquote differenziate per abitazioni in affitto

Il nuovo decreto introduce la possibilità di differenziare le aliquote IMU per le abitazioni date in affitto, offrendo ai comuni maggiore flessibilità. Le aliquote potranno variare in base a diversi parametri:

  • Rendite catastali e superfici degli immobili.
  • Requisiti degli affittuari: Sarà possibile tenere conto del reddito ISEE degli utilizzatori dell’immobile.
  • Tipologia di contratto: Ad esempio, gli affitti a canone concordato potranno beneficiare di aliquote agevolate.
  • Accordi territoriali: Aliquote diverse potranno essere applicate in base a patti territoriali o a condizioni specifiche definite a livello locale.

Anche per gli affitti brevi e le attività come bed & breakfast, i comuni potranno introdurre aliquote diverse a seconda che l’attività sia svolta in modo imprenditoriale o limitata a un singolo alloggio, nonché in base alla durata dell’attività stessa.

Parametri per fabbricati in comodato

Un’ulteriore novità riguarda i fabbricati concessi in comodato. I comuni potranno differenziare l’aliquota in base a una serie di parametri, come:

  • La destinazione d’uso dell’immobile.
  • Il tipo di attività che vi si svolge.
  • Il numero di dipendenti coinvolti.
  • La potenza degli impianti energetici presenti nell’immobile.

Questo permetterà di modulare l’imposizione fiscale a seconda dell’uso specifico dell’immobile, garantendo un trattamento più equo in base alle diverse situazioni.

Nuove tipologie di fabbricati e finalità Sociali nell’IMU semplificata

Tra le tipologie di immobili contemplati dal decreto è stata inserita una nuova categoria: l’abitazione utilizzata direttamente dal soggetto passivo con particolari finalità sociali.

Questo comprende, ad esempio, strutture come case-famiglia o centri di accoglienza per vittime di violenza. L’inclusione di queste tipologie mira a riconoscere e sostenere l’uso di immobili per scopi socialmente utili, agevolando la fiscalità per chi si occupa di assistenza e solidarietà.

IMU semplificata: altre misure

Il decreto IMU semplificata introduce anche la possibilità per i comuni di applicare aliquote agevolate o addirittura azzerate per gli immobili danneggiati o resi inagibili a seguito di calamità naturali. Questa misura, che si aggiunge alle esenzioni già previste dalla legge, permetterà ai comuni di intervenire a sostegno dei proprietari di immobili colpiti da eventi naturali, riducendo o eliminando il carico fiscale.

Per garantire l’efficacia delle nuove disposizioni, sarà necessario aggiornare l’applicativo informatico ministeriale utilizzato per inserire le aliquote nel censimento obbligatorio del Dipartimento delle Finanze. Questo permetterà ai comuni di gestire in modo più efficiente le nuove aliquote e di monitorarne l’applicazione.

Infine, i comuni dovranno verificare gli effetti delle nuove disposizioni e riapprovare le proprie delibere sull’IMU entro il 31 dicembre 2024. Se non lo faranno, nel 2025 saranno costretti ad applicare le aliquote standard, con un valore di partenza del 7,6 per mille per gli immobili diversi dall’abitazione principale. È quindi fondamentale che i comuni intervengano tempestivamente per evitare di perdere la possibilità di applicare aliquote personalizzate.

Riassumendo…

  • Il decreto del 2024 (DM 6 settembre) porta l’IMU semplificata limitando le differenziazioni delle aliquote IMU a 128 casi specifici.
  • Nessuna differenziazione per immobili di lusso e fabbricati agricoli: aliquote uniformi.
  • Agevolazioni IMU per capannoni industriali in aree svantaggiate o fuori dai trasporti pubblici.
  • ONLUS e terzo settore possono beneficiare di aliquote agevolate per immobili di categoria D.
  • Aliquote diversificate per abitazioni in affitto, considerando contratti, rendite e reddito ISEE degli affittuari.
  • Agevolazioni IMU per immobili danneggiati da calamità naturali, con possibilità di azzeramento dell’imposta.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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