La corte dei conti, nella sua relazione annuale, interviene sul tema dell’Imu. In particolare, sull’esenzione dell’Imu per l’abitazione principale, chiedendone l’abolizione.
Per la Corte si tratta di una questione di equa “ripartizione dei tributi”, infatti, viene specificato nel rapporto, “è ragionevole presumere che il valore dei servizi comunali abbia un riflesso importante sui valori immobiliari. In questo modo beneficiari e finanziatori dei servizi tendono a coincidere”.
Imu e riordino della fiscalità comunale
La Corte dei conti, con il rapporto sopra citato, specifica che il d.
Fra le principali entrate comunali:
- la TARI (che rappresenta una tariffa) garantisce un gettito complessivo inferiore ai 7 miliardi nelle Regioni a statuto ordinario;
- Imu, circa 14 miliardi;
- I tributi minori che, complessivamente, garantiscono un gettito inferiore a 1 miliardo di euro.
L’imposizione immobiliare, continua il rapporto della corte dei conti, “presenta il vantaggio di conformarsi al principio del beneficio come criterio di ripartizione dei tributi, dato che è ragionevole presumere che il valore dei servizi comunali – o la loro assenza – abbia un riflesso importante sui valori immobiliari. In questo modo beneficiari e finanziatori dei servizi tendono a coincidere. Con l’esenzione dell’abitazione principale questa relazione viene meno e la principale imposta comunale finisce per colpire numerosi soggetti per i quali il virtuoso circuito tra tassazione e rappresentanza politica si interrompe.
Potrebbe anche interessarti: