Si avvicina la scadenza della seconda rata Imu prevista per il 16 dicembre 2020. Lo Stato si appresta a incassare circa 9,9 miliardi di euro dalla patrimoniale ricorrente sulle seconde case e fabbricati vari.
Da quest’anno è però possibile recuperare il 10% dell’imposta pagando con tessera bancomat. Per chi non lo sapesse, infatti, conviene versare l’imposta municipale (Imu) avvalendosi delle regole previste dal cashback per ottenere un piccolo sconto sull’odiata tassa di Stato.
Il sistema cashback di Natale prevede infatti il rimborso a fine febbraio del 10% delle spese effettuate con carte di credito o bancomat registrati sulla app IO.
Come recuperare il 10% del pagamento Imu
Quindi, in buona sostanza, si possono saldare anche le imposte e l’Imu rientra fra queste. Le regole del cashback non lo vietano. Per una imposta municipale unica (Imu) di 150 euro, ad esempio, si possono recuperare 15 euro sottoforma di cashback fra poco più di due mesi. La cosa importante è non saldare il modello F24 per l’Imu utilizzando sistemi di pagamento alternativi, quali bonifici bancari o pagamenti in contanti.
Naturalmente questo sistema di pagamento potrà essere utilizzato anche per il pagamento delle successive rate Imu del 2021 o per pagare in ritardo quelle scadute. Un vantaggio che permette di compensare e mitigare le spese per sanzioni e interessi sulle rate Imu versate oltre la scadenza.
La corsa al Cashback di Stato
Anche per questo motivo è scattata la corsa alla registrazione delle carte di pagamento sull’app IO. Nel giorno di avvio (8 dicembre) del nuovo programma di rimborso che premia chi fa spese con carte, bancomat e app per i pagamenti elettronici, si registra un vero e proprio boom. Quasi 2,3 milioni di strumenti di pagamento sono stati attivati.
Nonostante rallentamenti e disagi della vigilia, proseguiti quasi per tutto il giorno, nella sola app IO per i servizi digitali della pubblica amministrazione sono state caricate 1.157.840 carte di debito e carte di credito cui si aggiungono 122.685 carte pagoBancomat. Al 12 dicembre erano 3,6 milioni gli utenti registrati sul sistema PagoPA attraverso l’app IO.
Il rischio, a questo punto, è che non ci siano soldi per tutti. A meno che il governo non intervenga per ampliare il plafond inizialmente stanziato di 228 milioni di euro per i rimborsi.