Chi è possessore solo della casa in cui vive e questa casa NON è di categoria catastale di lusso, non deve preoccuparsi dell’IMU. L’immobile, infatti, in questo caso è per legge esente dal tributo. E’ questa l’esenzione IMU abitazione principale.
C’è, invece, da pagare IMU se l’abitazione principale è di categoria catastale di lusso (ossia A/1, A/8 oppure A/9).
Laddove chi, oltre all’abitazione principale NON di lusso, ha anche una seconda casa, su tale secondo immobile, invece, deve calcolare e versare il tributo.
La definizione di seconda casa
La seconda casa possiamo definirla come quella in cui il contribuente non ha residenza e dimora abituale. Quella in cui, infatti, si ha residenza e dimora è definita abitazione principale e valgono le regole di cui in premessa.
Si pensi, ad esempio, a Tizio, il quale ha la casa a Napoli dove risiede e dimora e poi ha anche un’altra casa in montagna. In tal caso, la casa a Napoli è la sua abitazione principale, mentre la casa in montagna è la sua seconda casa.
Tutte le altre abitazioni diversa da quella principale, ai fini IMU saranno considerate seconde casa. Quindi:
- se l’abitazione principale è di categoria catastale NON di lusso, non bisogna pagaci l’IMU;
- se l’abitazione principale è di categoria catastale di lusso, bisogna pagarci l’IMU;
- sulle seconde case l’IMU è sempre dovuta (anche se, comunque, il legislatore prevede in alcuni casi sconti IMU come, ad esempio, quello per la casa in comodato al figlio).
Il calcolo dell’IMU sulla seconda casa
Il calcolo IMU seconda casa parte dalla base imponibile. In particolare, la base imponibile è data dalla rendita catastale, rivalutata del 5%. Il risultato è poi moltiplicato per un coefficiente che varia a seconda della categoria catastale di appartenenza. Tali coefficienti sono quelli indicati al comma 745, della legge n. 160 del 2019, ossia:
- 160
- categoria catastale A (tranne A/10)
- categoria catastali C/2, C/6 e C/7
- 80
- categoria catastale A/10 e D/5
- 140
- categoria catastale B, C/3, C/4 e C/5
- 55
- categoria catastale C/1
- 65
- categoria catastale D (tranne D/5)
Alla base imponibile, poi si applica l’aliquota prevista dalla delibera comunale IMU.
Esempio
Immobile di categoria catastale A/2 con rendita catastale pari a 500 euro. In tal caso, il calcolo della base imponibile è il seguente:
- base imponibile IMU = (500 x 1,05) x 160 = 84.000 euro
Ricordiamo che la base imponibile deve essere rapportata alla percentuale di possesso ed ai mesi di possesso.
Riassumendo…
- l’abitazione principale ai fini IMU è quella in cui il contribuente ha dimora abituale e residenza
- c’è esenzione IMU abitazione principale di categoria catastale NON di lusso
- NON c’è esenzione IMU abitazione principale di lusso
- la seconda casa è quella in cui NON c’è dimora e residenza
- la base imponibile IMU della casa è data dalla rendita catastale rivalutata del 5% e poi moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda della categoria catastale dell’immobile (comma 745, della legge n. 160 del 2019)
- l’IMU deve essere sempre rapportata alla percentuale e mesi di possesso nell’anno d’imposta di riferimento.