In arrivo 4,3 miliardi per i Comuni italiani, più 400 milioni per buoni spesa. Con apposito DPCM, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha appena firmato un provvedimento che libera risorse finanziarie ingenti a favore dei Comuni.
La misura, adottata in fase di emergenza coronavirus, è stata presa per non lasciare i Comuni senza liquidità. Oltre a ciò è stato stanziato un fondo da 400 milioni di euro, con ordinanza della Protezione Civile, da destinare agli 8.000 Comuni italiani sotto forma di buoni spesa per chi è più in difficoltà.
Ai Comuni, in arrivo 4,3 miliardi di euro
Non si tratta di un trasferimento di fondi dallo Stato, ma di un anticipo pari al 66% della liquidazione del Fondo di Solidarietà Comunale il cui ammontare è pari a 6,55 miliardi di euro. I due terzi delle quote vengono quindi liquidate ai sindaci in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 31 maggio 2020. Un tesoretto che servirà a fronteggiare la carenza di liquidità degli enti locali i cui incassi tributari sono stati sospesi fino alla fine di aprile. Ma anche per fronteggiare tutte quelle situazioni di emergenza che i sindaci sono costretti, chi più chi meno, a sostenere nelle zone colpite dall’epidemia di Covid-19. E’ bene precisare che si tratta di risorse già di spettanza dei Comuni, quindi lo Stato sta stanziando nulla di più di quanto già non sia di loro competenza. Piuttosto, con il prossimo decreto di aprile, il governo è pronto a mettere sul piatto della bilancia 2 miliardi di euro per trasferimenti diretti da destinare a tutti per mettere in sicurezza i bilanci comunali che rischiano di venire compromessi dal mancato incasso di tributi locali.
400 milioni di euro in buoni pasto per i più bisognosi
A queste risorse si aggiungono 400 milioni di euro che la Protezione Civile ha ordinato a favore dei Comuni per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità.
Buoni pasto ai Comuni più piccoli e poveri
I 400 milioni di euro saranno erogati dallo Stato ai Comuni proporzionalmente in base alla densità demografica e dell’indice di povertà. Per l’erogazione dei buoni spesa saranno coinvolti anche i servizi sociali, il mondo del volontariato e del terzo settore. “L’idea è quella di creare una grande catena di solidarietà che possa coinvolgere anche la grande distribuzione da cui ci aspettiamo che possa collaborare con la nostra iniziativa applicando uno sconto aggiuntivo del 5-10% a chi pagherà con i buoni spesa erogati dai comuni”, ha spiegato il presidente del consiglio Conte. Una forma di aiuto soprattutto per coloro che vivono in piccoli comuni (la maggior parte di tutti quelli italiani) che distano dai centri commerciali e della grande distribuzione, costretti magari a difficoltosi e lunghi spostamenti per fare la spesa anche al di fuori del proprio Comune di residenza. I buoni saranno a disposizione entro pochi giorni – ha rassicurato il governo – così che i Comuni più in difficoltà potranno iniziare a distribuirli.