In arrivo la quinta rottamazione delle cartelle esattoriali con nuovi debiti e nuove date, ecco la verità

Posticipata la scadenza della quinta rata della rottamazione cartelle, in arrivo una nuova sanatoria con nuovi debiti e nuove date.
4 mesi fa
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Cartelle esattoriali, cosa cambia da gennaio con discarico e nuova sanatoria?
Foto © Pixabay

Sulle cartelle esattoriali e sulla rottamazione delle cartelle esattoriali c’è una novità appena confermata e ufficializzata. Per un’altra, invece, bisogna aspettare, anche se il fatto che si inizi a parlare insistentemente di una nuova sanatoria non può che essere interessante. Infatti, sarebbe in arrivo la quinta rottamazione delle cartelle esattoriali, con nuovi debiti e nuove date. Questo basta a destare grande interesse nell’opinione pubblica per una misura che ancora deve essere formalmente annunciata. Infatti, usiamo il condizionale perché siamo ancora nel campo delle ipotesi.

Nuova scadenza per la quinta rata della rottamazione quater, ma già si pensa alla quinquies

La certezza è che la scadenza della quinta rata della rottamazione delle cartelle è stata prorogata. Prevista inizialmente per il 31 luglio 2024, è stata posticipata al 15 settembre 2024. Più tempo, quindi, per pagare quella che è la quinta rata della sanatoria cui hanno aderito molti contribuenti nel 2023.

La rottamazione delle cartelle esattoriali, denominata quater in quanto quarta edizione, è iniziata ufficialmente nell’ottobre 2023, con la prima rata in scadenza il 31 ottobre. Successivamente, sono seguite le rate del 30 novembre 2023, del 28 febbraio e del 30 maggio. La quinta, originariamente programmata per il 31 luglio, è rinviata al 15 settembre.

Come per le precedenti scadenze, ci sono 5 giorni di tolleranza. Ciò significa che ogni pagamento effettuato entro i 5 giorni successivi non comporta la decadenza dalla rottamazione delle cartelle, come previsto per chi salta anche una sola delle 18 rate previste. Pertanto, la rata che i contribuenti dovranno versare entro il 5 agosto slitta al 20 settembre.

La nuova rottamazione delle cartelle: a che punto è il progetto della nuova sanatoria

Quella sopra descritta è una certezza. Tuttavia, si discute molto di cartelle esattoriali, anche perché l’esecutivo intende varare una nuova sanatoria. Niente di certo, perché le notizie diffuse da molti media sono probabilmente frutto di indiscrezioni. Resta il fatto che si parla già di una rottamazione quinquies, ovvero della quinta rottamazione delle cartelle.

Superato il decreto che ha dato vita al concordato preventivo biennale e alla proroga della quinta rata della rottamazione quater, decreto che si pensava dovesse includere anche la nuova rottamazione, l’attenzione si sposta ora probabilmente sulla manovra di bilancio.

Ogni provvedimento di rottamazione delle cartelle è sempre stato incluso nella manovra di bilancio, anche se inserito nel decreto fiscale, che è un atto di governo collegato alla legge di bilancio. Il governo avvia generalmente la rottamazione delle cartelle per fare cassa. Concedere sconti e soluzioni di comodo per chi ha debiti, oltre a favorire questi ultimi, consente allo Stato di incassare subito dei soldi.

Questa è la motivazione che rende plausibile una nuova sanatoria, che però, c’è da giurarci, incontrerà le critiche delle opposizioni, che parleranno di condono e di favore agli evasori.

In arrivo la quinta rottamazione delle cartelle esattoriali con nuovi debiti e nuove date: ecco la verità

Al momento, si discute della quinta rottamazione delle cartelle esattoriali in termini aleatori. Potrebbe essere varata una rottamazione solo per le cartelle escluse dalla precedente, ovvero troppo recenti per rientrare nella quater. Si deve ricordare che la rottamazione quater includeva i debiti passati a ruolo, quindi in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione, entro il 30 giugno 2022.

La nuova rottamazione delle cartelle potrebbe quindi includere le cartelle successive, poiché molti contribuenti, aderendo alla precedente rottamazione, hanno potuto definire in misura agevolata solo una parte dei loro debiti, lasciando molte altre cartelle alla riscossione forzosa. La rottamazione quinquies potrebbe quindi coprire le cartelle fino al 31 dicembre 2023.

A meno che la nuova sanatoria non preveda una sorta di riapertura dei termini per i decaduti dalla precedente o includa le vecchie cartelle di chi non ha aderito alla precedente versione della rottamazione.

La speranza è di una maggiore flessibilità

Solo la legge di bilancio fugherà i dubbi su quanto il governo sta cercando di mettere a punto.

Se nel decreto fiscale ci sarà una quinta rottamazione o meno, solo il tempo lo dirà. Sicuramente, i contribuenti interessati sono ancora molti, nonostante i tanti provvedimenti di rottamazione delle cartelle degli anni precedenti. Tutti sperano in regole diverse e più elastiche affinché si possa aderire più facilmente. Infatti, molti contribuenti hanno abbandonato i vecchi provvedimenti per evidenti storture degli stessi.

In primo luogo, il numero di rate concesse è sembrato subito troppo esiguo. Infatti, 18 rate, anche se trimestrali e fino al mese di novembre 2027, non sono certo un periodo lungo. Chi ha debiti ingenti ha dovuto provvedere a pagare, entro il 5 dicembre 2023 (scadenza della rata di novembre), ben due rate in 30 giorni (la prima entro il 5 novembre, per la scadenza di ottobre).

Inoltre, le prime due rate sono state le più onerose, dovendo coprire il 20% del debito complessivo. Ad esempio, il 20% di 10.000 euro equivale a 2.000 euro, mentre il 20% di 20.000 euro equivale a 4.000 euro, e così via. Non si tratta certo di rate facili da pagare. La speranza è che si arrivi a piani di rientro più leggeri, magari estendendo il periodo delle nuove sanatorie.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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