Venerdì 26 gennaio si terrà la prima asta dell’anno per il collocamento sul mercato dei nuovi Buoni ordinari del Tesoro o BoT a 6 mesi. Per l’occasione il Ministero di economia e finanze punterà ad incassare altri 7,5 miliardi di euro. La data di regolamento è stata fissata per il 31 gennaio, giorno in cui gli investitori che avranno prenotato il bond, dovranno effettuare il versamento. La data di scadenza è del 31 luglio di quest’anno, per cui la durata esatta dell’investimento risulta essere di 182 giorni.
Rendimento atteso in asta BoT
I BoT a 6 mesi sono titoli di stato a breve termine e senza cedola. L’obbligazionista percepisce un rendimento sotto forma di differenza tra prezzo rimborsato alla scadenza (o di rivendita anticipata sul mercato) e prezzo di acquisto. In base all’andamento della curva dei tassi sul tratto a brevissimo termine, dovremmo aspettarci che l’asta esiti un rendimento del 3,70% o anche superiore. Ciò vorrebbe dire che l’acquisto avverrebbe intorno a 98,20 centesimi o persino qualcosa di meno.
Considerate che il BoT a 6 mesi era arrivato ad offrire più del 4% ad ottobre, mentre prima di Natale era sceso sotto il 3,50%. Esso sconta un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE), atteso a partire dai prossimi mesi. Ne sapremo di più già forse dal board di domani, il primo dell’anno. Le ultime indicazioni arrivate da Francoforte propendono per un allentamento monetario avviato non prima dell’estate, verosimilmente dal mese di giugno.
BoT 6 mesi in attesa che i prezzi dei bond tornino a salire?
Per quanto i titoli a brevissima scadenza risultino generalmente poco appetibili alle famiglie, questi BoT a 6 mesi arriveranno a scadenza proprio in un momento interessante, cioè in piena fase calante dei tassi. I prezzi hanno grosso modo scontato tale scenario, ma possiamo supporre che per allora tornino a salire sul tratto lungo della curva, dove ancora restano elevati.
Per quanto le nuove offerte sui conti deposito siano divenute più allettanti (media del 3,91% a dicembre), difficile che offrano tassi di interesse altrettanto elevati per un vincolo temporale così breve. E scontano, comunque, una maggiore imposizione fiscale: 26% contro 12,50% sui titoli di stato. Occhio, quindi, a valutare bene come impiegare la liquidità per pochi mesi.