Ci siamo, da domani 15 ottobre 2021 scatta obbligo di green pass per dipendenti e collaboratori di aziende e lavoratori autonomi. Chi si presenta a lavoro senza possesso di certificazione verde (dimostrante la vaccinazione anti Covid-19) rischia grosso.
Ma cosa succede per chi, ad esempio, si è vaccinato di recente ed è ancora in attesa di rilascio del green pass? Come fa a dimostrare al datore di lavoro di essere in regola con la vaccinazione?
Lavoratori privati e pubblici: obbligo di green pass per lavorare
In assenza della certificazione verde sono previste per tali lavoratori sanzioni anche pesanti.
È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori del settore privato che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di green pass. Inoltre, per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore che ne è privo.
In attesa di certificazione verde: il chiarimento
Il Governo nei giorni scorsi ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale, una serie di FAQ sull’argomento che aiutano datori di lavoro e lavoratori ad avere chiarezza sul come comportarsi.
Con riferimento alla questione di cui in premessa, ad esempio è chiarito che
per coloro che sono in attesa di rilascio di valido green pass e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
Ad esempio, per chi va a lavoro senza green pass può essere valido il documento rilasciato dal centro vaccinale che attesti di aver ricevuto anche la seconda dose del vaccino e, quindi, aver completato il ciclo di vaccinazione.
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