In pensione 5 anni prima: chi può permetterselo

Pensionamento in un intervallo che va dai 63/64 anni fino ai 72 anni, con possibilità di andare in pensione 5 anni prima (quindi, a 67 anni)
5 mesi fa
2 minuti di lettura
pensione
Foto © Licenza Creative Commons

Andare in pensione 5 anni dopo rispetto agli attuali requisiti. È una delle voci che sempre più si fa largo nella riforma pensioni a cui il governo e le parti sociali cercano di lavorare. Ma come vedremo se passerà la riforma della pensione di vecchiaia sarà lasciata anche la possibilità a qualcuno di andare in pensione 5 anni prima.

Alla fine del 2023, il governo guidato da Giorgia Meloni ha già attuato delle misure restrittive sui pensionamenti anticipati, confermando la cosiddetta quota 103. Questo sistema permette di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, ma con importi degli assegni ridotti e requisiti più rigidi.

Tra le varie opzioni discusse negli ultimi mesi, c’è stata anche la proposta della Lega di rilanciare la quota 41, che permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, pur prevedendo assegni più bassi.

Ma la preoccupazione maggiore che sta destando in questi giorni deriva dalla possibile modifica dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

La formula 67 + 25

Alberto Brambilla e Antonietta Mundo, rispettivamente presidente e membro del Comitato scientifico del centro studi Itinerari Previdenziali, hanno proposto un sistema che punta sulla “flessibilità”. La loro idea è di permettere ai lavoratori di andare in pensione in un intervallo che va dai 63/64 anni fino ai 72 anni, con l’assegno pensionistico che varia in base all’età del pensionamento. Chi decidesse di lasciare il lavoro prima dei 67 anni, infatti, riceverebbe un assegno ridotto. Dunque, possibilità di andare in pensione 5 anni prima rispetto ai 72 anni.

Viene suggerito un sistema pensione denominato 67+25. Una proposta che implicherebbe di andare in pensione 5 anni dopo l’attuale pensione di vecchiaia. Insomma, si dovranno avere almeno 67 anni di età e 25 anni di contributi, rispetto ai 20 anni attualmente richiesti. L’obiettivo principale della proposta sarebbe quello di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico italiano, che rischia di diventare insostenibile man mano che la popolazione invecchia.

Andare in pensione 5 anni prima: un contentino?

La questione centrale del dibattito sulle pensioni in Italia riguarda, infatti, il bilanciamento tra sostenibilità finanziaria del sistema e flessibilità per i lavoratori. La proposta 67+25 punta a stabilizzare i conti pubblici a lungo termine, riducendo il peso delle pensioni sulla spesa pubblica. Tuttavia, è fondamentale considerare anche l’aspetto sociale e le aspettative dei lavoratori che si avvicinano all’età pensionabile.

La proposta di innalzare i requisiti a 67 anni di età e 25 anni di contributi, seppur attualmente solo teorica, rappresenterebbe un cambiamento significativo. Andare in pensione 5 anni dopo (ossia con 5 anni di contributi in più) potrebbe sembrare un duro colpo per coloro che sono prossimi alla pensione con i requisiti attuali. Tuttavia, l’introduzione di tali modifiche non è ancora imminente e richiederebbe un lungo iter legislativo. E la possibilità di andare in pensione 5 anni prima rispetto ai 72 anni potrebbe essere visto solo come un contentino in un sistema che, sotto gli occhi di tutti, sembra avviarsi davvero verso l’insostenibilità.

Che ne sarà dell’attuale pensione vecchiaia?

Riassumendo…

  • il futuro delle pensioni in Italia è in una fase di ridefinizione, con diverse proposte sul tavolo volte a trovare un equilibrio tra la necessità di sostenibilità economica e quella di garantire un adeguato supporto ai pensionati
  • la proposta 67+25 rappresenta un passo verso un sistema più sostenibile, ma resta da vedere come il governo affronterà le sfide politiche e sociali legate a queste modifiche
  • andare in pensione 5 anni dopo rispetto agli attuali requisiti per la pensione di vecchiaia preoccupa un po’ tutti
  • l’idea è anche quella di permettere ai lavoratori di andare in pensione in un intervallo che va dai 63/64 anni fino ai 72 anni, con l’assegno pensionistico che varia in base all’età del pensionamento
  • a ogni modo chi decidesse di andare in pensione 5 anni prima (quindi, comunque, a 67 anni invece che 72) riceverebbe un assegno ridotto
  • la manovra del 2025 sarà un momento cruciale per delineare il percorso futuro delle pensioni in Italia.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Dollaro amato anche dai nemici dell'America
Articolo precedente

Perché il dollaro piace a tutti nel mondo, anche se molti governi detestano gli Stati Uniti

Riapertura in asta di due Bot per il 29 ottobre
Articolo seguente

Asta Bot 12 mesi per 8 miliardi di euro, la buona notizia è che la domanda sarà alta