Andare in pensione a 64-65 anni con la Quota 103. Anziché con la Quota 102 nel 2022, e con la Quota 104 nel 2023. È forse questo l’ultimo compromesso per evitare lo scalone della riforma Fornero?
La domanda è d’obbligo in quanto, per andare in pensione a 64-65 anni, il Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi è ufficialmente uscito allo scoperto.
Per il dopo Quota 100, che scadrà il 31 dicembre del 2021, infatti, l’intenzione è chiara. Ed è quella di alzare l’età pensionabile. Per quel che riguarda quantomeno le misure di ritiro anticipato dal lavoro.
In pensione a 64-65 anni con la Quota 103. Ultimo compromesso per evitare lo scalone della riforma Fornero?
Chiaro è che andare in pensione a 64-65 anni con la quota 103 è sempre meno conveniente rispetto alla Quota 100 in scadenza. In quanto il requisito anagrafico è più alto. Ma è sempre meglio dell’ipotesi di introduzione della Quota 104 dal 2023. Quando per il ritiro anticipato dal lavoro basterebbero sempre i 38 anni di contributi previdenziali versati previsti dalla Quota 100.
Ma il requisito anagrafico balzerebbe clamorosamente a 66 anni. Ovverosia, appena e solo un anno in meno di età richiesta rispetto allo scalone della riforma Fornero. Ecco perché, al momento, per le pensioni dal 2022 il rischio è quello di uno scenario da incubo. Così come è riportato in questo articolo. Anche senza la possibilità di andare in pensione a 64-65 anni con la Quota 103.
L’ultimo compromesso per evitare lo scalone, dalla Quota 103 allo spostamento della Quota 104 al 2024
Tra la Quota 102 e la Quota 104, quindi, andare in pensione a 64-65 anni con la Quota 103 potrebbe essere un buon compromesso. Ma non è da escludere che, invece, la Quota 102 possa entrare in vigore, al posto della Quota 100, a partire dal 2022.
Per poi essere confermata pure nel 2023. E per poi passare alla Quota 104 solo a partire dall’anno 2024.