Quando sarà possibile andare in pensione? Come canta Irene Grandi con il brano Sono come tu mi vuoi: “E non sai quanto bene ti ho dato e non sai quanto amore sprecato, aspettando in silenzio che tu ti accorgessi di me”. Parole che molte persone potrebbero parafrasare e dedicare al sistema previdenziale nostrano.
Lo sanno bene i tanti lavoratori che versano regolarmente i contributi. E temono che quest’ultimi non serviranno a ottenere in futuro una pensione adeguata alle aspettative. Un timore che, stando alle ultime stime, rischia di tramutarsi in una concreta realtà.
Calcola la pensione grazie al servizio PensAMI
Acronimo di PENSione A MIsura, PensAMI è un servizio messo a disposizione dall’Inps per consentire ai lavoratori di sapere, teoricamente, quando potrebbero lasciare il mondo del lavoro. Per sfruttare tale servizio non bisogna effettuare necessariamente l’autenticazione. È sufficiente inserire in modo anonimo alcune informazioni come i dati anagrafici e i contributi maturati in modo tale da ottenere una panoramica, teorica, del proprio futuro pensionistico. Tale servizio, è bene sapere, non utilizza le informazioni disponibili nella banca dati dell’Inps. Bensì il soggetto interessato deve provvedere ad inserire i dati per simulare i diversi scenari pensionistici. Entrando nei dettagli, così si evince dal sito dell’Inps:
“Inserendo pochi dati anagrafici e relativi alla contribuzione, il simulatore fornisce le informazioni relative alle pensioni cui è possibile accedere sia nelle singole gestioni previdenziali, sia cumulando tutta la contribuzione. Il simulatore consente anche di scoprire se, avvalendosi di alcuni istituti (riscatto laurea, periodi esteri, maternità, ecc.), si può anticipare l’accesso alla pensione. Inoltre, mediante note esplicative e link di approfondimento, Pensami è uno strumento utile per conoscere il sistema previdenziale italiano”.
In pensione a 70 anni: simulazione importi, ecco quanto prenderai
Sempre l’Inps ha di recente aggiornato e adeguato il proprio simulatore di pensioni alle nuove aspettative di vite.
A titolo di esempio, stando il simulatore dell’Inps, chi ha compiuto 30 anni nel 2024 e iniziato a lavorare soltanto da poco potrà accedere al trattamento pensionistico all’età di 66 anni e 8 mesi. A patto di aver maturato almeno 20 anni di contributi e aver diritto a un assegno pari a tre volte l’importo mensile dell’assegno sociale. Oggi tale valore è pari a 1.603,23 euro. In caso contrario, l’età di pensionamento potrebbe slittare a 70 anni e anche fino a 74 anni.
Entrando nei dettagli, una persona classe 1994, che ha iniziato a lavorare nel 2022 e vanti almeno 20 anni di contributi, potrà accedere alla pensione di vecchiaia nel dicembre del 2063. Ovvero all’età di 69 anni e 10 mesi. Oggi, è bene ricordare, il simulatore si basa sugli importi del 2023. Ma non solo, non tiene ancora conto di alcune misure come quota 103.
Considerando che il governo potrebbe decidere prossimamente di apportare dei cambiamenti al sistema pensionistico non bisogna dare per scontato che quanto previsto dal simulatore risulti valido anche fra qualche anno.
Si tratta comunque di uno strumento molto attendibile che dimostra come sia fondamentale un intervento mirato da parte dell’esecutivo per mettere in atto la tanto attesa riforma. Riforma grazie alla quale garantire una pensione adeguata anche ai giovani di oggi.