In pensione anche prima di 40 anni di lavoro: perché sarà molto difficile dal prossimo anno

Occhio alla possibilità di andare in pensione anche prima di 40 anni di lavoro. Perché a partire dal prossimo anno potrebbe essere davvero molto difficile. E questo per tutta una serie di fattori che spaziano dalla fine della Quota 100 all'introduzione della Quota 102. Ecco perché.
3 anni fa
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In pensione anche prima di 40 anni di lavoro: perché sarà molto difficile dal prossimo anno
In pensione anche prima di 40 anni di lavoro: perché sarà molto difficile dal prossimo anno

Occhio alla possibilità di andare in pensione anche prima di 40 anni di lavoro. Perché a partire dal prossimo anno potrebbe essere davvero molto difficile. E questo per tutta una serie di fattori che spaziano dalla fine della Quota 100 all’introduzione della Quota 102.

E passando per il ritorno alla riforma Fornero che ad oggi non può essere escluso. Così come è riportato in questo articolo. Nel dettaglio, con la Quota 100 andare in pensione anche prima di 40 anni di lavoro è stato relativamente facile.

In quanto bastano 38 anni di contributi e, soprattutto, solo 62 anni di età.

In pensione anche prima di 40 anni di lavoro: perché sarà molto difficile dal prossimo anno

Con la possibilità, tra l’altro, di esercitare l’opzione Quota 100 anche ora grazie alla cristallizzazione dei requisiti. Ovverosia, a patto d’aver maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2021.

Inoltre, già da quest’anno andare in pensione anche prima di 40 anni di lavoro è diventato più difficile con la Quota 102. Che è l’evoluzione della Quota 100 con uno scalino anagrafico di due anni. E questo perché è vero che, al pari della Quota 100, con la Quota 102 servono sempre 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. Ma il requisito dell’età è balzato da 62 a 64 anni.

Quali scenari pensionistici per il 2023?

Chiarito che sarà molto difficile dal prossimo anno andare in pensione anche prima di 40 anni di lavoro, in realtà ad oggi gli scenari pensionistici sono caratterizzati da un’estrema incertezza. In quanto la riforma delle pensioni dal 2023 attualmente è in una fase di stallo a causa della guerra in Ucraina. Non a caso, al momento il dialogo sulla riforma, tra il Governo guidato da Mario Draghi ed i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, è sospeso.

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