In Italia è possibile andare in pensione anticipata ordinaria. Senza dover fare troppi calcoli. E senza andare incontro a brutte sorprese. Ovverosia, niente quote e niente scalini per un sereno ritiro dal lavoro.
Anche perché la pensione anticipata ordinaria è una misura strutturale. Legata alla speranza di vita. E quindi non è influenzata, per esempio, dalla recente riforma delle pensioni del Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. E che per il prossimo anno, per il post Quota 100, ha introdotto la Quota 102.
In pensione anticipata ordinaria, niente quote e niente scalini per un sereno ritiro dal lavoro
Niente quote e niente scalini per un sereno ritiro dal lavoro con la pensione anticipata ordinaria è possibile rispettando semplicemente il requisito dell’anzianità contributiva. Che è comunque elevata. Il che significa che occorre in ogni caso aver lavorato per molto tempo.
Nel dettaglio, per la pensione anticipata ordinaria c’è una differenza di genere. In quanto per le donne vige la maturazione di un’anzianità contributiva pari a 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati. Mentre per gli uomini si sale a 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati.
Niente quote e scalini per un sereno ritiro dal lavoro. Con i requisiti ad oggi validi fino al 2026
Inoltre, per la pensione anticipata ordinaria l’anzianità contributiva si può maturare pure con il cumulo. Ovverosia, sommando gli anni di contributi versati in gestioni previdenziali differenti. Con i requisiti di anzianità contributiva sopra indicati che sono validi dal 2016. E che, in base alle norme vigenti, resteranno tali fino al 31 dicembre del 2026.
Senza alcun vincolo anagrafico, quindi, in pensione anticipata ordinaria significa una cosa. Ovverosia, poter evitare, per il ritiro dal lavoro, di attendere il compimento del 67esimo anno di età. Che è il requisito anagrafico attualmente necessario per l’accesso alla pensione INPS di vecchiaia.