In pensione come nel 2023, dalle misure strutturali a quelle del Governo Draghi

Andare in pensione come nel 2023? Perché, rispetto all'anno in corso, per il prossimo l'incertezza regna sovrana. Vediamo perché. Punto per punto, passo dopo passo con gli scenari e con le attese.
3 anni fa
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Si può andare in pensione anticipata a 64 anni sfruttando la rendita integrativa, ma rinunciando al TFR versato nel Fondo.
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Andare in pensione come nel 2023? Perché, rispetto all’anno in corso, per il prossimo l’incertezza nel nostro Paese regna sovrana. Almeno per quel che riguarda le misure di pensionamento anticipato che, con la riforma strutturale, dovrebbero essere messe a punto dal Governo italiano che è guidato dal premier Mario Draghi.

Pur tuttavia, su andare in pensione come nel 2023 ci sono pure delle certezze. Quelle che sono rappresentate dalle misure strutturali che non sono oggetto di riforma. Dato che sono collegate all’aspettativa di vita.

Si tratta, nello specifico, della pensione di vecchiaia, che è confermata a 67 anni pure nel 2023. In quanto sulla speranza di vita non sono scattati gli adeguamenti.

In pensione come nel 2023, dalle misure strutturali a quelle del Governo del premier Mario Draghi

Inoltre, su come ritirarsi dal lavoro l’anno prossimo, nulla cambierà pure per la pensione di vecchiaia contributiva. Ovverosia, quella con 71 anni di età e con 5 anni di contributi previdenziali effettivi versati. Così come è riportato in questo articolo.

Requisiti invariati, su andare in pensione come nel 2023, pure per la pensione anticipata ordinaria. Ovverosia, quella che, senza il rispetto di requisiti anagrafici, si ottiene con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. E con 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali versati per le donne.

Come ritirarsi dal lavoro l’anno prossimo con le misure del Governo Draghi

Su andare in pensione come nel 2023 con le misure del Governo guidato dal premier Mario Draghi, invece, al momento non c’è nulla di certo. A partire dalla Quota 102 che per l’anno prossimo non dovrebbe essere prorogata. Così come è incerto pure il futuro di Opzione Donna e dell’Ape Sociale. L’ipotesi più plausibile attualmente, proprio per il 2023, è quella del possibile debutto delle pensioni anticipate con il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo.

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