Di scivoli il sistema pensionistico italiano è pieno. Quando si parla di scivolo per la pensione si fa riferimento a misure che permettono il pensionamento anticipato rispetto ai requisiti ordinari. Ci sono gli scivoli per i disabili per esempio. Poi ci sono tante misure che consentono pensionamenti anticipati in base alla tipologia di lavoro svolta. Per esempio c’è l’APE sociale che consente di lasciare il lavoro a 63 anni a chi svolge un lavoro gravoso. E lo stesso si può dire per la quota 41 precoci.
“Gentile redazione, ho 60 anni di età (ne compirò 61 a marzo 2023) e sono un metronotte. Volevo capire come posso andare in pensione per lavoro notturno dal momento che da 20 anni lavoro in turni. Ogni mese svolgo tra le 7 e le 10 giornate (in base alla turnazione), la ronda notturna presso le aziende che hanno chiesto il servizio. Gli altri giorni sono di sede durante le ore di aperture di un centro commerciale, al box informazioni per le misure antitaccheggio. Mi spiegate come funziona in parole povere la pensione per i notturni a 61 anni di età? Grazie anticipate per la risposta.”
La pensione per i lavori notturni
Andare in pensione per chi svolge un lavoro notturno è più facile rispetto a tante altre categorie di lavoratori perché è più logorante tale attività. Tanto è vero che il legislatore ha introdotto la tipologia del lavoro notturno tra quelle che possono godere della pensione con lo scivolo usuranti.
Le quote per le pensioni usuranti e per i notturni
I 35 anni di contribuzione versata e i 61 anni e 7 mesi di età sono però solo le soglie minime da completare per entrare nel perimetro della pensione in regime lavoro usurante. Infatti poi occorre centrare una determinata quota. Infatti la pensione in regime usuranti prevede, in aggiunta ad età e contributi, il completamento della quota 97,6. Questa quota però, per quanto riguarda lo spaccato del lavoro notturno è variabile in base alle notti di lavoro svolte durante l’anno. Sotto una determinata soglia e quindi per un numero di notti inferiori la prestazione non può essere erogata. Per lavoro notturno si intende sostanzialmente quello svolto tra le ore 24:00 e le ore 05:00 del mattino seguente. Un anno di lavoro notturno utile è quello di chi lavora per tutto l’anno in questa fascia oraria. E per questi la quota da completare è pari a 97,6 (somma di età e contributi comprensive delle frazioni di anno). Alla stessa quota devono fare riferimento quanti hanno almeno 78 giornate lavorative all’anno svolte nelle fasce orarie tra le 24:00 e le 05:00 del mattino seguente.
Le quote cambiano per chi non svolge almeno 78 notti di lavoro all’anno
Sale la quota per chi non può vantare 78 o più notti lavorative per anno. E di conseguenza sale anche l’età pensionabile. Infatti per chi ha tra le 72 e le 77 notti di lavoro per anno, la quota diventa 98,6 e l’età passa a 62 anni e 7 mesi.