Spett.le D.ssa Del Pidio.
Sono un dipendente pubblico in servizio ininterrottamente dal 2 Gennaio 1980 e il 06/11/2019 compio 64 anni. Vorrei andare in pensione (con quota 100) il 1° Agosto 2020 con 42 anni + 1 mese di servizio (compreso il periodo militare di 18 mesi regolarmente riconosciuti come riscatto x servizio).
Mi permetto di porle il seguente quesito:
siccome ho anche un periodo contributivo (14 settimane) derivante da un precedente lavoro in una ditta privata, ho convenienza a richiedere il cumulo gratuito per tale ulteriore periodo?
Potrebbe incidere in meglio nel calcolo della pensione definitiva che andrei a prendere?
Potrebbe incidere negativamente nell’elargizione temporale del TFS?
Sentitamente ringrazio.
Ritardi nell’erogazione del TFS
Per i lavoratori del pubblico impiego la pensione con cumulo contributivo rappresenta una scelta non sempre vantaggiosa dal punto di vista economico poiché i termini per l’erogazione del trattamento di fine servizio non iniziano a decorrere dalla data di cessazione dal servizio (come di regola accade).
Per chi accede alla pensione anticipata con cumulo gratuito è da mettere in conto, quindi, anche lo slittamento dell’erogazione della buonuscita.
D’altro canto, però, se lei aderisce al pensionamento con quota 100, anche questa misura prevede uno slittamento della liquidazione del TFS. Per non gravare troppo sui conti pubblici, infatti, la normativa prevede che chi aderisce a quota 100 non vedrà la liquidazione del proprio trattamento di fine servizio prima dei 36 mesi.
In ogni caso il decreto pensioni del marzo 2019 prevede la possibilità di anticipo del TFS tramite prestito erogato dalle banche.