Compio 64 anni il 07/01/2020 e ho già 38 anni di servizio, anzi a giugno 2019 ne faccio 39 di servizio. Qual è la data migliore per andare in pensione dal punto di vista remunerativo? Subito? Aspetto giugno 2019? O mi conviene compiere i 64 anni di età?
Parlare di data migliore per il pensionamento non è facile poiché più tardi si accede alla pensione e, ovviamente, più alto sarà l’assegno che si riceverà dipendendo direttamente l’assegno pensionistico dal montante contributivo. La data migliore remunerativamente parlando (per assurdo) è attendere la pensione di vecchiaia, data alla quale si è raggiunto il massimo montante contributivo.
Quando conviene andare in pensione
Se la data della pensione varia di pochi mesi l’assegno pensionistico varia di pochi euro, non vi è alcuna differenza, quindi, andare in pensione ad aprile 2019 o a giugno dal punto di vista economico. Se attende il compimento dei 64 anni, lavorando un anno in più e versando, quindi, 1 anno e quasi 5 mesi di contributi in più (faccio un ipotesi abbastanza circostanziale non sapendo qual è la sua retribuzione) l’assegno pensionistico potrebbe variare di 40/60 euro mensili.
Ma quello che mi chiedo, dopo quasi 40 anni di lavoro, c’è ancora voglia di aspettare per avere un incremento della pensione che non cambia poi così tanto la vita?
Sono in molti a scrivermi per chiedermi se andare in pensione o aspettare ancora un anno, due anni, la pensione di vecchiaia. Le uniche persone a cui consiglio di aspettare sono quelle che vorrebbero accedere all’opzione donna per la quale vi è una penalizzazione molto alta dell’assegno pensionistico, una penalizzazione che personalmente non accetterei mai. Ma dal mio punto di vista, vedendo la mia pensione talmente lontana e incerta, non avrei dubbi se accedere o attendere: sceglierei la pensione con la quota 100 ma solo se fossi stanca del mio lavoro. Se il lavoro invece mi piace e penso che mi mancherebbe, allora continuerei a lavorare fino al momento della pensione di vecchiaia.