In pensione con Quota 103, occhio ai redditi. Se si lavora si rischia di perderla

La pensione ottenuta con Quota 103 non è cumulabile con altri redditi da lavoro ad eccezione di quelli da prestazione autonoma. I controlli dell’Inps.
2 anni fa
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quota 103
Foto © Pixabay

Da quest’anno si può andare in pensione anticipata con Quota 103. Cioè con 62 anni di età e 41 di contributi. Requisiti che possono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2023, ma possono essere esercitati anche dopo per lasciare il lavoro.

Uno dei paletti che il legislatore ha messo a questa forma di pensione anticipata. Però, è quella relativa al divieto di cumulo della rendita con reddito da lavoro. Non per sempre, ma fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria, cioè a 67 anni.

Cosa che non tutti i lavoratori conoscono bene rischiando di perdere il diritto alla pensione.

Pensione con Quota 103 e divieto di cumulo con reddito da lavoro

Il divieto di cumulo è in vigore da quando è stata varata Quota 100 (terminata nel 2021), poi esteso a Quota 102 e ora a Quota 103. Molti beneficiari, ignari del vincolo reddituale, sono incappati nella sospensione dell’assegno in passato. I controlli periodici e incrociati dell’Inps con l’Agenzia delle Entrate hanno già pizzicato migliaia di pensionati che si sono visti sospendere l’erogazione dell’assegno.

Detto questo, è bene sapere che il divieto di cumulabilità della pensione con Quota 103 coi redditi da lavoro trova delle eccezioni. Si può infatti continuare a lavorare come autonomi, ma nel limite massimo dei 5.000 euro all’anno. Cifra lorda naturalmente.

Non solo. Il titolare di pensione, qualora intraprenda un lavoro autonomo o occasionale, deve presentare una dichiarazione reddituale all’Inps. Anche se si tratta di redditi ininfluenti ai fini del divieto di cumulo o derivanti da attività lavorative svolte in periodi precedenti la decorrenza della pensione.

La pensione anticipata con Quota 103, di qualsiasi importo, è quindi cumulabile con redditi da lavoro autonomo ma solo fino a 5.000 euro lordi all’anno. Detta soglia vale giusto per il periodo compreso tra la decorrenza della pensione anticipata e il compimento dell’età pensionabile per il trattamento di vecchiaia.

Sono in ogni caso esclusi i redditi da lavoro dipendente, sia full time che part time. In questo caso l’Inps sospende la pensione d’ufficio anche senza la dichiarazione del pensionato che inizia una nuova attività lavorativa.

Quali redditi dichiarare per non perdere l’assegno

Ma quali sono i redditi da lavoro cumulabili con Quota 103? Vediamo alcuni esempi. Fra i redditi rilevanti per la nuova pensione anticipata e che devono essere segnalati all’Inps ci sono:

  • i compensi percepiti per l’esercizio di arti e professioni;
  • redditi d’impresa connessi ad attività di lavoro;
  • partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro;

Sono invece redditi ininfluenti ai fini della cumulabilità con Quota 103 :

  • le indennità per cariche pubbliche elettive;
  • i redditi derivanti da attività socialmente utili;
  • l’indennità sostitutiva del preavviso;
  • i redditi di impresa non connessi ad attività di lavoro;
  • le partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione senza apporto di lavoro;
  • i compensi percepiti per l’esercizio della funzione sacerdotale;
  • le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace;
  • le indennità percepite dai giudici onorari aggregati;
  • le indennità percepite per le trasferte e missioni fuori del territorio comunale;
  • i rimborsi spese di viaggio, trasporto e alloggio;
  • i rimborsi spese di vitto che non concorrono a formare reddito imponibile;
  • l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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