In pensione dopo i 62 anni: spiragli anche dopo Quota 100

In pensione dopo i 62 anni: spiragli anche dopo Quota 100? Ma c'è da dare e livello previdenziale un futuro pure ai giovani. Ecco tutte le previsioni e le attese.
3 anni fa
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quota 100
Chi raggiunge i requisiti Quota 100 nel 2022 quanto dovrà aspettare per andare in pensione?

Per chi vuole andare in pensione dopo i 62 anni: spiragli anche dopo Quota 100. In quanto la partita tra il Governo italiano e le parti sociali, a conti fatti, è ancora tutta da giocare. Il tavolo di confronto tra le parti, infatti, è stato fissato per il prossimo 27 luglio del 2021.

Con all’ordine del giorno proprio il dopo quota 100 e, nello stesso tempo, la messa a punto di nuovi meccanismi per il pensionamento anticipato. A partire proprio dalla questione legata alla flessibilità in uscita dopo i 62 anni di età.

In pensione dopo i 62 anni: spiragli anche dopo Quota 100

Nel rispetto dei piani e degli obiettivi del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli spiragli sull’andare in pensione dopo i 62 anni anche dopo Quota 100 restano. Ma il Governo italiano non guarda, pur tuttavia, solo a chi è prossimo alla pensione.

In quanto, oltre alla pensione dopo i 62 anni, c’è da dare e livello previdenziale un futuro pure ai giovani. Visto che mediamente chi ha oggi 30 anni andrà in pensione non solo più tardi, ma anche con un assegno di importo più basso. Così come sul tavolo di confronto si parlerà, con ogni probabilità, pure di riforma degli ammortizzatori sociali.

Cosa chiedono i sindacati al Governo italiano per il dopo quota 100

La trattativa tra il Governo e le parti sociali, frenata dalla pandemia, non è delle più semplici per la pensione dopo i 62 anni. In quanto da un lato l’Esecutivo, con il MEF in testa, guarda ai costi. Mentre i sindacati hanno formulato la richiesta di una riforma pensionistica a tutto tondo.

Precisamente, non solo la flessibilità in uscita per la pensione dopo i 62 anni, ma anche il pensionamento a 41 anni senza requisito anagrafico. Così come le parti sociali spingono per maggiori tutele per i lavori usuranti e gravosi e, tra l’altro, pure per un aumento della platea dei percettori della quattordicesima mensilità.

Senza dimenticare, peraltro, il rilancio della previdenza integrativa. Ragion per cui, per trovare la quadra, servirà un compromesso tra le esigenze dello Stato italiano e quelle dei rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati.

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