In pensione nel 2025, ecco 4 misure che avvicinano il traguardo

In pensione nel 2025 grazie ad almeno 4 misure che di fatto avvicinano il traguardo per diversi lavoratori.
1 mese fa
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In pensione nel 2025, ecco 4 misure che avvicinano il traguardo
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La pensione può benissimo essere definita come il traguardo tanto ambito da milioni di lavoratori. Solo chi si avvicina alla pensione può spiegare bene la sensazione che si prova. C’è chi la vede come il giusto premio a una lunga e dispendiosa carriera lavorativa; chi come un’autentica liberazione.

Ma c’è anche chi è pieno di dubbi e incertezze che vengono meno solo quando si supera la linea del traguardo. Oggi analizziamo alcune possibili soluzioni di pensionamento nel 2025. Per gli interessati, possibile andare in pensione nel 2025: ecco 4 misure che avvicinano il traguardo.

La pensione nel 2025 ben 3 anni prima, ma con diversi chiarimenti da comprendere

Se si parla di pensione 3 anni prima, il riferimento non può che essere alla pensione anticipata contributiva. Il suo nome dice tutto su che genere di misura sia. Infatti, si tratta di una misura contributiva e, come tale, non può essere sfruttata da chi ha iniziato con i versamenti di contributi a qualsiasi titolo prima del 1996. Chi invece ha una carriera iniziata successivamente, può godere di questo vantaggio, ma solo a determinate condizioni. Infatti, la pensione anticipata contributiva si centra con:

  • almeno 20 anni di contributi versati;
  • almeno 64 anni di età.

Fino a questo punto nulla di particolare. Però poi ci sono le fasce di pensione minima da completare e, parlando di importo della prestazione, i vincoli sono abbastanza particolari.

Infatti, per tutti gli uomini e solo per le donne senza figli, ci vuole una pensione che non deve essere inferiore a 3 volte l’assegno sociale per poter superare il vincolo. Le pensioni contributive sono senza maggiorazioni, senza integrazioni e, di conseguenza, se consideriamo i 20 anni di carriera che danno diritto alla prestazione, arrivare a oltre 1.620 euro al mese di pensione lorda non è certo una cosa facile.

Meno rigido, ma sempre di cifre rilevanti, è il vincolo per le donne che hanno avuto dei figli.

Per loro il limite scende a 2,8 e 2,6 volte l’assegno sociale, in base al numero dei figli avuti, se sono fino a uno o più di uno. Con l’assegno sociale che supererà i 540 euro al mese di importo nel 2025, arrivare a 2,6, 2,8 o 3 volte questo importo è un paletto molto rigido e difficile da superare.

Alcune agevolazioni rendono l’accesso alla pensione più facile nel 2025

Sempre per le donne, alcune agevolazioni possono rendere più facile il raggiungimento di queste soglie, ma sempre in base ai figli avuti. Perché, per esempio, con due figli la pensione a 64 anni di età verrebbe calcolata utilizzando il coefficiente dei 65 anni. Se i figli sono più di due, il coefficiente invece è di 66 anni.

Quindi, migliore calcolo della pensione, più alta diventa la prestazione, più facile che si possano superare le soglie previste. Considerando che si tratta di una misura appannaggio solo di chi ha il primo contributo versato dal 1° gennaio 1996 in poi, nel 2025 ci saranno anche contribuenti che hanno 30 anni di contributi versati tutti in epoca contributiva.

E questo naturalmente rende più semplice prendere una pensione più alta. Perché il calcolo contributivo è basato sull’ammontare dei contributi versati, e con 30 anni di versamenti è più facile raggiungere una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale rispetto a chi deve usare solo 20 anni di versamenti. Sempre in base ai figli avuti, c’è anche chi la pensione anticipata contributiva nel 2025 potrà prenderla prima dei 64 anni di età.

Perché ogni figlio avuto varrà 4 mesi di sconto sull’età di uscita, fino a sfruttare un taglio di 16 mesi per le lavoratrici che hanno avuto 4 o più figli. In questo caso, essendo meno favorevoli i coefficienti di trasformazione di chi esce a 63 anni o addirittura 4 mesi prima perché ha avuto 4 figli, raggiungere quelle soglie diventa più complicato.

Pensione 2025 per i nati nel 1958, ma anche per chi è nato qualche anno dopo

Con 20 anni di contributi, chi li completa nel 2025, a 67 anni c’è la pensione di vecchiaia ordinaria. Pertanto, il traguardo della pensione per i nati nel 1958 con queste carriere contributive arriva l’anno prossimo. Per chi non ha versamenti prima del 1996 però c’è sempre il vincolo dell’importo della pensione. Un vincolo meno oneroso rispetto a quanto detto in precedenza per le pensioni anticipate contributive. Basta arrivare a un importo pari all’assegno sociale.

Anche in questo caso valgono sconti, tagli di età e regole migliori sui coefficienti come spiegato in precedenza per le pensioni anticipate contributive. Pertanto, la pensione di vecchiaia può essere percepita nel 2025 anche da chi ha 65 anni e 8 mesi di età se ha avuto 4 figli. E il trattamento può essere anche con i coefficienti dei 68 o 69 anni in base ai figli avuti.

Ecco quando 41 anni di contributi bastano e avanzano per il 2025

Oltre alle due misure prima esposte, ci sono due soluzioni che nel 2025 consentiranno un pensionamento a chi arriva a maturare una carriera contributiva piuttosto lunga ma in misura inferiore ai 42,10 anni di contributi che servono per la pensione anticipata ordinaria (per le donne 41,10 anni).

Chi raggiunge i 41 anni di contributi nel 2025 potrà accedere a due diverse misure, sempre che rispetti i requisiti previsti per l’una o per l’altra. C’è la quota 103, per esempio. Una misura che permette di andare in pensione a 62 anni d’età con 41 anni di contributi. In questo caso la pensione verrebbe calcolata interamente con il sistema contributivo, a prescindere dalla data di avvio della carriera.

Si tratta di una misura che permette di uscire 5 anni prima dei 67 anni e senza distinzione di genere o di lavoro svolto o di altre caratteristiche. Diverso è il caso della quota 41 per i precoci. Perché questa misura invece spetta solo a chi svolge un lavoro gravoso o usurante e, soprattutto, se lo ha svolto per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni.

La quota 41 per i precoci può spettare pure agli invalidi al 74%. O ai disoccupati che da tre mesi hanno percepito l’ultima rata di Naspi spettante. Ma anche ai caregiver che da 6 mesi convivono con un familiare disabile sotto legge 104 che ha bisogno di assistenza.

La quota 41 per i precoci non ha limiti di età. Basta arrivare a 41 anni di contributi, di cui 35 senza considerare i figurativi da Naspi o malattia. E un anno versato prima di aver compiuto i 19 anni di età.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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