In pensione nel 2025: ecco come andarci 5 mesi prima, la soluzione da sfruttare

In pensione nel 2025 e quando la pensione di vecchiaia può arrivare prima, ecco come andarci 5 mesi in anticipo.
1 mese fa
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Come andare in pensione con 35 anni di contributi a 62 anni nel 2025
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Spesso, anche quando arriva il momento di andare facilmente in pensione perché sono stati raggiunti i requisiti specifici, i contribuenti commettono errori irreversibili se non agiscono correttamente. Un tipico esempio riguarda alcuni lavoratori che, pur sapendo di dover andare in pensione a 67 anni di età nel 2025, non sanno di poter recuperare 5 mesi di arretrati facendo decorrere la pensione 5 mesi prima.

Oppure non sanno che per loro l’età pensionabile non è a 67 anni, ma a 66 anni e 7 mesi. Un nostro lettore ci chiede chiarimenti su questa opportunità:

“Salve, ho appena compiuto 66 anni di età e nel 2025 a fine novembre dovrei poter andare in pensione.

Però, se non ricordo male, io che svolgo un lavoro gravoso perché sono un manovale edile, dovrei poter andare in pensione prima dei 67 anni, cioè a 66 anni e 7 mesi come si andava una volta. Mi dite se ho ragione e che genere di requisiti devo avere per poter centrare questo anticipo?”

In pensione nel 2025: ecco come andarci 5 mesi prima, la soluzione da sfruttare

Un mese di pensione in più o in meno può fare la differenza in un momento storico in cui la crisi e la povertà dilagano. Figuriamoci cosa accade se i mesi in più o in meno sono 5. Soldi persi per sempre per chi commette errori o non è a conoscenza delle reali normative in vigore. L’età pensionabile, anche nel 2025, è pari a 67 anni.

Significa che bisogna arrivare a 67 anni di età per andare in pensione. L’età pensionabile della quiescenza di vecchiaia è questa dal primo gennaio 2019, da quando cioè fu applicato lo scatto di 5 mesi per l’incremento della vita media degli italiani. In base all’aspettativa di vita, in genere salgono i requisiti per le pensioni.

Quindi, prima di tutto, sale l’età pensionabile della quiescenza di vecchiaia ordinaria. Da quel giorno tutto fermo ai 67 anni, mentre fino al 2018 l’età pensionabile vigente era a 66 anni e 7 mesi.

Un’età che però è ancora quella della pensione di vecchiaia per alcuni lavoratori. Infatti, per alcune particolari categorie, quello scatto non si è applicato. E anche nel 2025 questo vantaggio, che di fatto permette di prendere 5 mesi prima la pensione, sarà attivo.

5 mesi di pensione in più, o 5 mesi di anticipo sui 67 anni di età

Chi non conosce questa via rischia di perdere 5 mesi di trattamento. C’è chi, infatti, rischia di restare al lavoro 5 mesi in più quando invece potrebbe andare in pensione subito. Poi c’è chi, anche se non lavora più, non presenta la domanda se non in prossimità del raggiungimento dei 67 anni di età.

E, infine, c’è chi, a 67 anni, presenta la domanda ma non conoscendo questa soluzione, indica come data di decorrenza della pensione quella a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Invece dovrebbe inserire, se ha già 67 anni, la decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello del compimento dei 66 anni e 7 mesi di età, in modo da prendere con il primo rateo utile una pensione con ben 5 mesi di arretrati.

Chi può godere della pensione 5 mesi prima?

Bisogna prestare massima attenzione quando si deve andare in pensione. Perché è molto facile commettere errori che finiscono col far lasciare per sempre soldi all’INPS anche se spettanti. Le categorie che possono sfruttare questo vantaggio (che può sembrare irrisorio, ma come detto è importante) sono gli addetti ai lavori logoranti.

Ci sono i lavori gravosi e i lavori usuranti, e chi svolge questo genere di attività ha diritto a uscire 5 mesi prima o a recuperare 5 mesi in più di trattamento. Chi svolge un lavoro gravoso o usurante, quindi, può accedere a questa soluzione. Però, in questo caso, non bastano i 20 anni di contributi come per le pensioni di vecchiaia ordinarie a 67 anni.

Ma ne servono 30 e, soprattutto, al netto di qualsiasi contributo figurativo.

Tornando alle categorie a cui questa opzione è ammessa, esse sono quelle a cui la normativa in vigore concede la Quota 41 per i lavoratori precoci. Cioè i già citati lavori gravosi e usuranti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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