Per andare in pensione prima, ecco la posta di Draghi per convincere a restare a lavoro più a lungo. Dato che in futuro alla maggiore flessibilità in uscita sarà associato, proprio per le pensioni, il sistema di calcolo contributivo pieno.
Di conseguenza, si potrà andare in pensione prima, ma con un assegno INPS di importo più basso. E questo potrebbe spingere, di conseguenza, molti occupati a restare a lavoro più a lungo. Dopo che si saranno fatti quattro conti. Ritenendo poi sconveniente il ritiro anticipato dal lavoro.
In pensione prima: la posta del premier Mario Draghi per convincere a restare a lavoro più a lungo
Nel dettaglio, per quel che riguarda la possibilità di andare in pensione prima c’è da dire che per il 2022 i giochi sono già fatti. Così come è riportato in questo articolo. Ovverosia, le tre misure principali per il ritiro anticipato dal lavoro saranno rappresentate dalla Quota 102. Che sostituisce la Quota 100 in scadenza il prossimo 31 dicembre del 2021. Dall’Ape Sociale estesa per il 2022, e dalla proroga per un altro anno di Opzione Donna.
Dopodiché, a partire dal 2023, tutto potrebbe cambiare per andare in pensione prima. In particolare, potrebbero essere introdotte, con una riforma delle pensioni strutturale, opzioni per la flessibilità in uscita a partire dai 62 e fino ai 65 anni di età. Queste infatti sono le attese legate tra l’altro alle richieste formulate dai Sindacati. Che hanno concordato con il Governo italiano un tavolo di confronto, sulla revisione e sul superamento della legge Fornero, fino al mese di marzo del 2022.
Restare a lavoro più a lungo, un’opzione che coinvolge pure i giovani lavoratori di oggi
Quella di restare a lavoro più a lungo, inoltre, è un’opzione che coinvolge pure i giovani lavoratori di oggi. In quanto per loro il problema primario non sarà andare in pensione prima.