In pensione prima possibile e scelta più conveniente

Come andare in pensione prima possibile con e senza quota 100 e quale prestazione è la più conveniente?
6 anni fa
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Pensione
Gentile Patrizia Delpidio, un aiuto se possibile, per favore.
Mi rivolgo a lei per la mia incompetenza e perché da solo non sono riuscito a trovare, in materia di pensionamento, informazioni chiare.
Sono dipendente tecnico-amministrativo di un ente pubblico universitario.
Lavoro dall’1.11.1981.
Sono nato il 15 marzo 1954.
Ho 12 mesi di servizio militare di leva.
Sono invalido civile del 2015 e quindi potrei a domanda avere maturato 8 mesi di contributi figurativi al 31.12.2018 (in che termini posso eventualmente utilizzarli, non mi è chiaro?).
Le chiedo: quando potrei andare al più presto in pensione se non volessi utilizzare la cd “quota 100” (sento dire che potrei rimettere molto nell’assegno di pensione se invece volessi beneficiare di questa norma subito da quest’anno).
La ringrazio molto se potrà rispondermi e le auguro un buon anno.
Non capisco la sua reticenza all’utilizzo della quota 100 visto che la misura non prevede alcuna penalizzazione nel calcolo dell’assegno pensionistico.
In ogni caso le faccio una panoramica della sue possibilità di pensionamento  e dell’utilizzo della maggiorazione contributiva riservata agli invalidi.

Pensione prima possibile

Il 15 marzo 2019 compie 65 anni e lo scorso 11 marzo ha maturato 37 anni di contributi da lavoro a cui aggiungere i 12 mesi di contributi da riscatto (se li ha richiesti) per il servizio di leva e gli 8 mesi di maggiorazione contributiva per l’invalidità che dovrà richiedere al momento del pensionamento, quindi dovrebbe avere 38 anni e 8 mesi di contributi.
Per la pensione anticipata le mancherebbero alcuni anni di contributi poichè per accedere agli uomini occorrono 42 anni e 10 mesi di contributi.  Il 15 marzo 2021 potrebbe accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età.
Invece, utilizzando la quota 100 potrebbe accedere alla pensione  dal 1 luglio 2019 avendo, in ogni caso, il suo assegno calcolato come per ogni altra misura pensionistica e senza nessuna penalizzazione o decurtazione (calcolato, quindi, sul suo montante contributivo).

Maggiorazione contributiva invalidi

Per coloro che sono in possesso di una invalidità pari o superiore al 74% è riconosciuta una maggiorazione contributiva figurativa, valida solo alla misura della pensione ma non al suo calcolo, di 2 mesi per ogni anno effettivamente lavorato con invalidità. Questo significa che la maggiorazione contributiva in questione è valida solo per il raggiungimento dei requisiti contributivi di accesso alla prestazione pensionistica ma tali contributi figurativi non saranno considerati nel calcolo dell’assegno pensionistico. La contribuzione figurativa viene riconosciuta solo su espressa domanda dell’interessato al momento della domanda di pensione.
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