Addio per sempre al retributivo e in pensione tutti con il sistema di calcolo contributivo puro. Ecco a partire da quale anno. Ovverosia, a partire dall’anno 2032 che in Italia per la previdenza pubblica sarà, o quantomeno rischierà di essere una sorta di anno zero.
In pensione tutti con il sistema di calcolo contributivo puro, infatti, significherà ritirarsi da lavoro e percepire un assegno INPS calcolato in una sola maniera. Ovverosia, solamente e rigorosamente in base ai contributi previdenziali obbligatori effettivamente versati.
Nel frattempo, da qui a poco più di 10 anni, ovverosia proprio a partire dall’anno 2032, a chiedere la pensione saranno con ogni probabilità molti uomini e molte donne. Con una bassa anzianità contributiva. A causa, nel frattempo, delle carriere lavorative discontinue. Tra la precarietà e la maggiore tendenza e propensione a cambiare occupazione.
In pensione tutti con il sistema di calcolo contributivo puro, ecco a partire da quale anno
In pensione tutti con il sistema di calcolo contributivo puro, quindi. Ma nello stesso tempo, i giovani di oggi e pensionati di domani saranno costretti a ritirarsi dal lavoro molto più tardi. In quanto, giusto per rendere l’idea, i 67 anni di età di oggi nel 2032 non basteranno di certo. Per accedere alla pensione INPS di vecchiaia.
Anche per questo, ad oggi senza alcuna soluzione e misura concreta, nel tavolo di confronto tra il Governo italiano e le parti sociali si è discusso di recente della cosiddetta pensione di garanzia per i giovani. In quanto, nella maggioranza dei casi, in futuro andare in pensione tutti quanti con il sistema di calcolo contributivo puro significherà percepire assegni INPS di importo molto basso. Al di sotto della soglia di povertà per chi poi non avrà altre entrate.
I giovani di oggi saranno i poveri di domani a carico dell’INPS?
Nel lungo termine, quindi, il Governo attuale, e quelli che verranno, avranno di conseguenza un problema da affrontare.