Il Consiglio dei Ministri, il 7 settembre 2023, ha istituito la zona “ZES unica”. Una zona economica speciale unica che sostituisce le attuali otto zone ZES del Mezzogiorno del nostro Paese.
La sostituzione, in particolare, è prevista dal Decreto Sud varato dall’esecutivo nella citata data. Un provvedimento che contiene disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del sud Italia.
Tutte le regioni individuate e ricadenti nella zona ZES unica potranno godere di una serie di agevolazioni.
Le 8 attuali zone economiche speciali
Prima del nuovo decreto SUD, in Italia erano individuate 8 ZES. La definizione di queste zone economiche speciali è sulla base della normativa europea che le individuava come “meno sviluppate” o “in transizione”. In particolate:
- le regioni meno sviluppate, ossia quelle con PIL pro capite inferiore al 75% della media europea:
- Sicilia
- Calabria
- Basilicata
- Puglia
- Campania
- le regioni in transizione, quelle con PIL pro capite tra il 75% e il 90% della media europea, vale a dire:
- Sardegna
- Abruzzo
- Molise.
Secondo tale classificazione, nella ZES deve esserci compresa almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). E’ di regola composta da territori quali porti, aree retroportuali, anche di carattere produttivo e aeroportuale, piattaforme logistiche e Interporti e non può comprendere zone residenziali.
Dal 2024 nasca la zona ZES unica
Il decreto SUD, raggruppa le citate regioni in una ZES unica. In dettaglio, si stabilisce che dal 1° gennaio 2024 esisterà la nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”. Quest’ultima comprenderà i territori delle regioni:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sicilia
- Sardegna.
Sostituirà, quindi, le attuali otto ZES.
La cabina di regia resta presso la PCM (Presidenza Consiglio Ministri) che avrà funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della ZES unica. Secondo quanto si apprende dal comunicato del Consiglio dei Ministri sul decreto SUD, nella ZES Unica, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse agevolazioni, come ad esempio:
- l’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive;
- il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027;
- l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.
Riassumendo…
- fino al 31 dicembre 2023 le 8 regioni definite ZES (zona economica speciale) resteranno distinte
- dal 2024, le attuali 8 ZES confluiranno in una sola ZES unica (decreto Sud)
- si tratta delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna
- la cabina di regia resta presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
- le regioni ricadenti nella ZES unica potranno avere, fino al 2023, un credito d’imposta per acquisto beni strumentali nuovi (c.d. bonus beni strumentali).