Incentivo all’esodo per i lavoratori prossimi alla pensione anche per gli iscritti alle Casse Pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici (GDP). Ecco le istruzioni dell’Inps con la circolare n. 63/2014.
Incentivo all’esodo: di cosa si tratta
L’incentivo all’esodo è l’istituto previsto dalla legge riforma Fornero, la legge n. 92 del 2012 e prevede in favore di lavoratori prossimi alla pensione di risolvere il rapporto di lavoro e ricevere una prestazione di esodo che il datore di lavoro si impegna a versare all’Inps per un importo pari alla pensione che spetterebbe ai lavoratori interessati dal prepensionamento.
Incentivo all’esodo gestione dipendenti pubblici
A fruire dell’incentivo all’esodo sono anche i dipendenti di aziende pubbliche “privatizzate” che hanno optato per il mantenimento dell’iscrizione nella Gestione dipendenti pubblici. L’Inps con la circolare n. 63 del 19 maggio 2014 fornisce le specifiche indicazioni amministrative ed operative, con la descrizione dei requisiti previsti per i lavoratori interessati e delle modalità di calcolo e di pagamento della prestazione.
Incentivo all’esodo per chi ha meno di 62 anni
Per quanto riguarda le modalità di accesso alla prestazione con età inferiore a 62 anni, nel documento di prassi, l’istituto nazionale di previdenza sociale ha disposto che spetta al datore di lavoro corrispondere una prestazione pari all’importo del trattamento pensionistico che spetterebbe al lavoratore in base alle norme vigenti. Tale prestazione sarà soggetta alla riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni; tale riduzione è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. Qualora alla data di decorrenza della pensione anticipata, il lavoratore abbia perfezionato il requisito anagrafico di 62 detta riduzione non opererà.