Le svolte precedenti tra USA e Russia
Eppure, non è la prima volta che ostilità persino ideologiche vengano superate da un buon rapporto personale tra capi di stato. Alla metà degli anni Ottanta, il presidente più anti-comunista che vi fosse stato ad allora dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Ronald Reagan, instaurò un fruttuoso dialogo con Michail Gorbacev, ottenendo lo smantellamento dell’Urss e prima ancora la fine della corsa al nucleare.
All’inizio del nuovo millennio, invece, un altro repubblicano, stavolta George W.
L’intero pianeta guarderà stasera se Trump e Putin si stringeranno la mano, se tra i due vi sarà uno sguardo d’intesa, se le espressioni facciali saranno austere o meno (specie quelle di Trump), se vi saranno almeno sorrisi di circostanza, se i due dichiareranno a fine incontro di avere avuto un ottimo colloquio, etc. E, poi, Trump si mostrerà in pubblico così caloroso con Putin, rischiando di indispettirsi parte del suo stesso partito? In cuor loro, i leaders di tutto il mondo auspicano che l’intesa personale venga trovata, perché un’America che litiga con la Russia non è mai una buona cosa per l’Europa, anzitutto, ma anche per il Medio Oriente. Forse, l’unico a non desiderare tanto calore sarà il presidente cinese Xi Jinping, che guida la seconda economia mondiale e che con i russi si contende la leadership asiatica. (Leggi anche: Guerra di Trump alla Cina lascia spazio ad accordo con Putin?)