Non solo le pensioni, ma anche altre prestazioni sociali e l’indennità di accompagnamento sono rivalutate con l’aumento dell’inflazione. L’importo cambia in base a diversi fattori. Per le pensioni si tratta di +7,3%, mentre per le prestazioni di natura assistenziale è diverso.
Per gli importi superiori, la pensione sarà rivalutata in maniera minore in base ai redditi. Fino ad arrivare a un incremento ridotto di circa due terzi pe le pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo. Per l’indennità di accompagnamento, invece, è previsto solo un piccolo ritocco.
Indennità di accompagnamento sale a 527 euro al mese
Fra le prestazioni sociali aggiornate nel 2023, c’è anche l’indennità di accompagnamento. L’importo sale da 525,17 a 527,16 euro al mese. Si tratta per lo più di un ritocco che non segue le regole ordinarie della perequazione automatica previste per le pensioni o altre prestazioni sociali.
A differenza dell’assegno sociale (ex pensione sociale), ad esempio, anch’esso erogato come prestazione assistenziale, l’indennità di accompagnamento non è legata ai redditi. Ma aminorazioni fiscihe. Pertanto l’adeguamento economico segue regole diverse e la misura dell’aumento è minima.
L’indennità di accompagnamento spetta per 12 mensilità e, al pari delle altre provvidenze assistenziali, è esente da Irpef, cioè non è tassata. Per cui non deve nemmeno essere dichiarata nella denuncia dei redditi. La prestazione è erogata dall’Inps al “solo titolo della minorazione” cioè a prescindere dal requisito reddituale personale, coniugale o familiare.
Chi ha diritto alla prestazione
L’indennità di accompagnamento è riconosciuta ai cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo. Non sono previsti limiti di età trattandosi di una prestazione abbinata a una minorazione fisica.
L’indennità di accompagnamento è concessa a domanda del soggetto interessato che sia stato riconosciuto invalido civile totale e permanente al 100%. La commissione medica deve accertare e indicare nel verbale la impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, ovvero dall’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di un’assistenza continua.
Lo stato di infermità si realizza quando la persona invalida non riesce a compiere quelle azioni elementari che espleta quotidianamente un soggetto normale di corrispondente età. Per le quali è necessaria assistenza continua da parte di altre persone o familiari.
L’indennità di accompagnamento è cumulabile con gli altri trattamenti assistenziali e pensionistici. In particolare con la pensione di inabilità civile che spesso è erogata assieme all’accompagno se ricorre il necessario requisito reddituale, e previdenziali (pensioni dirette o indirette) erogate dagli enti di previdenza. Decade qualora il beneficario sia ricoverato pressto strutture ospedaliere o assistenziali.