L’indennità di accompagnamento si porta in dichiarazione dei redditi?

In vista della scadenza della Dichiarazione redditi trattiamo l’aspetto fiscale dell’indennità di accompagnamento pagata dall’INPS
2 anni fa
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dichiarazione redditi

Il periodo del Modello 730 è finito. La scadenza era stabilita al 30 settembre 2022. Questo, tuttavia, non significa che è terminato il periodo della dichiarazione dei redditi.

Chi, infatti, non ha presentato la sua dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) con il 730 può sempre farlo con il Modello Redditi Persone Fisiche in scadenza (salvo proroghe) al 30 novembre 2022.

Dunque, i dubbi su quanto va dichiarato al fisco e quanto invece NO sono ancora in essere. Tra questi, affrontiamo un aspetto particolare, ossia l’indennità di accompagnamento.

La prestazione economica riconosciuta dall’INPS ai soggetti mutilati o invalidi totali.

Per l’anno 2022 l’importo è pari a 525,17 euro mensili. E’ corrisposta per 12 mensilità (non spetta la tredicesima e la quattordicesima).

I requisiti per avere la prestazione dall’INPS

Per avere l’indennità di accompagnamento è necessario presentare domanda all’INPS ed avere certificata (dalla commissione medica competente) l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita (ad esempio cucinare, lavarsi, guidare un’auto, ecc.).

Questi, in dettaglio i requisiti per avere l’indennità di accompagnamento:

  • riconoscimento dell’inabilità totale e permanente (100%)
  • riconoscimento dell’impossibilità a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore
  • riconoscimento dell’impossibilità a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale
  • cittadinanza italiana
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno.

La rilevanza fiscale dell’indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento è una prestazione irrilevante ai fini fiscali. Ciò significa che sull’importo erogato non ci sono trattenute d’imposta da parte dell’INPS e su di essa non sono, in nessun caso, dovute imposte.

Essendo irrilevante fiscalmente, l’importo non è nemmeno da riportare in dichiarazione dei redditi.

Quanto detto trova conferma nelle istruzioni ministeriali al Modello 730 ed al Modello Redditi Persone Fisiche. Qui, infatti, si legge che è esonerato dalla dichiarazione redditi chi percepisce esclusivamente redditi esenti, come per esempio

rendite erogate dall’Inail esclusivamente per invalidità permanente o per morte, alcune borse di studio, pensioni di guerra, pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva, pensioni, indennità, comprese le indennità di accompagnamento e assegni erogati dal Ministero dell’Interno ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili, sussidi a favore degli hanseniani, pensioni sociale.

Dunque, l’accompagnamento di accompagnamento è un reddito esente da imposte e NON è da dichiararsi al fisco. E non conta ai fini del bonus 150 euro.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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