Buongiorno, sono un dipendente di un Comune e ho aderito all’home care premiun del 2019 perche’ ho mia madre che è invalida al 100 % e da questo anno le è stato riconosciuto l’accompagnamento.
Con il peggiorare della situazione vorrei prendere una badante o una colf per lo meno part time, ho letto che si puo’ chiedere un contributo fino a 1050 euro.
Le chiedo se per il pagamento della colf o della badante si utilizza prima l’assegno della accompagnamento oppure il contributo delle 1050 euro.
Mi può gentilmente chiarire?
Cordiali saluti.
Rispondiamo al quesito proposto dal lettore chiarendo alcuni punti sull‘indennità di accompagnamento, il programma Home Care Premium e la compatibilità tra le due misure.
Accompagnamento e Home Care Premium: quale dei due paga la badante?
L’assegno di accompagnamento spetta soltanto al disabile: anche se è finalizzato alla copertura delle spese di assistenza, non è riconosciuto direttamente al coniuge che lo aiuta, o alla badante. La motivazione per cui viene riconosciuta l’indennità di accompagnamento si rinviene nella necessità di diminuire la spesa sociale e di garantire ai disabili un’assistenza più dignitosa favorendo l’assistenza domiciliare dell’invalido non in grado di deambulare autonomamente. Al tempo stesso, indirettamente, si sostiene nei costi il nucleo familiare cercando di evitare il ricovero in ospedale. Questo a conti fatti solleva la Stato da oneri e costi più gravosi rispetto alla’erogazione dell’indennità.
L’importo dell’assegno di accompagnamento per l’anno 2019 è pari a 517,84 euro al mese; ogni anno si arriva quindi a 6.214,08 euro, in quanto la prestazione spetta per 12 mensilità e non viene riconosciuta la tredicesima. Visto anche questo importo si comprende che, di norma, non basta a pagare lo stipendio di una badante (per un contratto di badante convivente inquadramento livello CS, le tabelle salariali prevedono un minimo di 983,22 euro più vitto e alloggio).
Chi riceve l’accompagno comunque non deve necessariamente assumere una badante: l’indennità può essere intesa come un rimborso ai familiari o anche servire per coprire spese per l’assistenza di carattere più generale; peraltro, come abbiamo già visto, l’indennità di accompagnamento è compatibile con altre prestazioni, tra cui appunto l’HCP 2019.
Il contributo economico dell’Home Care Premium (fino ad un massimo di 105 euro) viene rimodulato in rapporto ad altri sussidi come appunto l’accompagno.
Se tra badante e assistito sussistono vincoli di parentela, l’erogazione del contributo economico è subordinata all’accoglimento della domanda da parte dell’Inps. Se interviene l’accoglimento, il riconoscimento ha effetto retroattivo.
Nel corso del progetto è sempre possibile cessare il contratto e assumere un nuovo assistente familiare, fino al periodo residuo per la fine del programma.